Molesta la ex e diffonde foto intime in una chat: triestino patteggia 8 mesi
Un 42 enne ha dovuto rispondere dell’accusa di revenge porn: è finito in Tribunale dopo la denuncia di una donna con cui aveva avuto una relazione

Le foto intime della ex diffuse in una chat di Telegram. Ha dovuto rispondere di “revenge porn” un quarantaduenne triestino finito in Tribunale dopo la denuncia della donna. L’uomo ha patteggiato 8 mesi di reclusione.
Il reato, regolamentato dall’articolo 612 ter del codice penale, punisce la diffusione di immagini o video sessualmente espliciti destinati a rimanere privati. La norma rientra nell’alveo dei provvedimenti introdotti dalla legge del 2019 sul “Codice Rosso”, volta a tutelare le vittime di violenza domestica e di genere.
E il caso è proprio questo: come accertato nel corso del procedimento giudiziario, il quarantaduenne triestino aveva inviato le fotografie private della sua ex fidanzata ai componenti di un gruppo Telegram. Forse amici suoi, questo non è chiaro.
Ma la questione è più complessa. L’imputato, infatti, è stato accusato pure di aver molestato e minacciato la donna. Tanto che quest’ultima, nel tentativo di interrompere ogni tipo di comunicazione con lui, aveva anche bloccato il suo numero telefonico e il suo contatto sui social. Non solo. Nel timore di trovarselo davanti per strada e da sola, e quindi di essere seguita, per un periodo aveva dovuto farsi accompagnare a casa.
Tutto questo si era verificato a partire dalla fine della relazione tra i due, cioè da luglio del 2023. Negli atti giudiziari è precisato che l’uomo in quel periodo aveva tentato di contattare telefonicamente la ex per ottantaquattro volte nel giro di due settimane. A ciò si erano aggiunti svariati messaggi vocali via Whatsapp e Messenger dal contenuto offensivo e minatorio.
In tre occasioni, inoltre, l’imputato aveva aspettato la vittima fuori dal suo posto di lavoro. In un’altra circostanza si era presentato sotto la sua abitazione citofonandole con insistenza e fingendo di essere un corriere Amazon.
Ad agosto dell’anno scorso, invece, il quarantaduenne triestino aveva avvicinato l’ex marito della vittima mentre era al mare con le figlie minorenni per dirgli che aveva pubblicato sulla propria pagina Facebook una foto intima della donna a viso scoperto, minacciando di continuare a pubblicarne altre se lei non avesse accettato di parlare con lui.
L’uomo ha dovuto rispondere anche di altri fatti: come quando aveva impedito alla ex di salire in macchina e di andarsene. Lo aveva fatto dopo averla attesa all’esterno della sede di lavoro, frapponendosi tra la portiera e l’automobile in modo da non consentirne la chiusura. Non solo: aveva anche infilato il braccio nel finestrino per strappare le chiavi dal quadro di accensione, per poi lanciargliele addosso insultandola.
L’imputato ha dunque patteggiato otto mesi di reclusione. Potrà beneficiare della condizionale a patto che intraprenda un percorso con un’associazione che si occupa di percorsi riabilitativi pensati per le persone – in particolare per gli uomini – che hanno difficoltà a gestire le relazioni e le emozioni negative con la partner o la ex partner.
Nel corso del procedimento la vittima è stata difesa dall’avvocato Giovanna Augusta de’ Manzano del Foro di Trieste. —
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