Monastero della Benedettine riempito dagli strilli dei bimbi di un asilo

Un’ala dell’antico monastero di clausura di via delle Monache che fino allo scorso anno ospitava le suore Benedettine, ora accoglie un asilo nido per 60 bambini. Seggioloni, tanto colore, pennarelli, lettini e mucchi di giocattoli hanno riempito di allegria l’ambiente spartano e austero che richiedeva una struttura di clausura. Le Benedettine che dalla scorsa estate si sono trasferite nel nuovo monastero ricavato dall’ex sede dell’Ersa di Prosecco, per realizzare il nuovo complesso in Carso hanno alienato due delle sette strutture che un tempo le ospitavano sotto San Giusto.
E’ naufragato così definitivamente il progetto di trasformare l’ex convento di San Cipriano in un ampio ed esclusivo complesso edilizio. Nel 2011 era stata ventilata l'ipotesi della permuta tra il monastero e il sito dell'Altipiano acquistato dall'immobiliare Palazzo Ralli decisa in origine a realizzarvi una trentina di alloggi di pregio. Una delle parti, quella che un tempo era destinata a parlatorio, badia e cantine è stata venduta ad un privato con l’accordo che la struttura venisse riservata ad accogliere un asilo o una struttura dedicata comunque all’infanzia. E così è stato.
Quelle stanze dove regnava il silenzio ora echeggiano di risate, parole abbozzate, suoni e qualche capriccio. L’altro edificio alienato e un tempo adibito alla foresteria, è stato frazionato e trasformato in cinque appartamenti già venduti a altrettanti privati. I lavori per la realizzazione del nido sono terminati a luglio. «E’ stato consegnato alla cooperativa sociale Il Guscio del consorzio L’Arca nel luglio scorso – spiega Francesco Cervesi, l’ingegnere che ha seguito i lavori di adattamento e ristrutturazione – in totale i lavori sono costati intono ai 250 mila euro. La nuova struttura per l’infanzia prevede tre sezioni, si articola su tre piani, conta circa 600 metri quadrati e vanta un bel giardino».
«Siamo operativi da poche settimane, - racconta Giorgia Sbrizzi, presidente del consorzio L’Arca – stiamo preparando la documentazione per l’accreditamento della struttura. Ora ci occupiamo di 20 bambini ma ne possiamo ospitare 60. Siamo un nido con una sezione speciale per lattanti (dai 3 ai 12 mesi), ci prendiamo cura di piccolini fino ai 36 mesi». Il consorzio L’Arca gestiva precedentemente il nido “Il Guscio” in via di Scorcola. «Quello è stato il primo asilo nido privato della città, nato 35 anni fa, – spiega Sbrizzi – ma avevamo difficoltà di adeguamento della struttura alla legge 20. Così abbiamo chiuso e ora abbiamo dato vita a “Il Nuovo Guscio” in questa nuova costruzione».
Per sostenere le spese di ristrutturazione del nuovo monastero di Prosecco, le Benedettine non hanno avuto bisogno di alienare anche il resto degli immobili dell’ex convento. Questo anche grazie ad un team che su base volontaria ha messo a disposizione la propria professionalità per progettare, traslocare, dirigere i lavori e adeguare le strutture. I lavori sono stati fatti cercando di risparmiare il più possibile, usando in gran parte materiale di recupero.
Sulle porzioni dell’antico convento rimaste di loro proprietà, le Benedettine stanno pensando di destinarle a finalità sociali. Lì potrebbero trovare spazio una comunità religiosa per persone in difficoltà, stanze da dedicare all’attività di associazioni di volontariato. Una soluzione che consentirebbe di mantenere inalterato lo spirito e la vocazione di questo luogo e di salvaguardare in particolare la chiesa annessa. Non ci sarà quindi alcuna speculazione edilizia.
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