Monfalcone, Terme wellness al Lisert da ottobre 2026 per allargare l’economia blu
Investimento da sei milioni e mezzo. Giorni decisivi intanto per la riapertura dell’impianto riabilitativo

Il tempo per fantasticare un pomeriggio tra bagno turco, chaise longue e tisane c’è, perché il nuovo polo wellness al Lisert sarà inaugurato a ottobre 2026, ma intanto l’eurodeputata Anna Cisint si lustra gli occhi con le immagini. I sempre criticati (dall’opposizione) rendering. Che però, oltre a rendere l’idea, in questo caso non sono un libro dei sogni, bensì proiezioni concepite a immagine e somiglianza delle linee impresse dall’amministrazione uscente. Il Comune vuole infatti con forza far entrare Monfalcone nel circuito del termalismo regionale, offrendo una gamma di servizi che qui, prima, non si son mai visti. Non in questa varietà e dimensioni. In un lucroso sposalizio tra nautica e benessere.
Il complesso

I numeri dicono tutto e sono importanti: il complesso sorgerà su una superficie globale di 1.300 metri quadrati, di cui 1.260 per lo sviluppo del fabbricato, avrà una piscina interna di 140 metri quadrati (con vasca idromassaggio da 15) e una esterna di 45. Dentro il contenitore di tutto: oltre all’acqua termale, che sarà attinta dal secondo pozzo e avrà già la gradevole temperatura di 39-40 gradi – un evidente risparmio sui costi di gestione –, la sauna secca e umida, il bagno turco, la fontana ghiacciata, la zona relax, l’area massaggi e il percorso kneipp, cioè un camminamento alternato tra freddo e caldo per stimolare la circolazione sanguigna, particolarmente alle gambe. Quindi i locali per gli addetti, almeno una quindicina tra cui un bagnino, tisaneria o bar, receptionist, spogliatoi e toilette. Il progetto si regge sui finanziamenti del Piano integrato dello sviluppo, anno 2021: 6.550.000 euro. Per le opere in senso stretto andranno 5.200.000 euro.
Escluso l’impatto

Le indagini archeologiche, ambientali e geologiche, tese a escludere un impatto sui resti storici, hanno richiesto soldi (500 mila euro), tempo e anche uno slittamento del sito di 20 metri rispetto all’originaria sede, così come immaginata. Il secondo blocco termale si collocherà a sinistra delle Terme romane, cioè le precederà, venendo dal porto. Ci vorranno 600 giorni per portare a termine i lavori ed è intenzione dell’ente, l’ha detto ieri in Municipio Cisint, affiancata dai responsabili dell’ente, gli ingengeri Enrico Englaro e Andrea Ceschia, svolgere degli open day prima dell’apertura in pompa magna, dedicati alla stampa di settore, anche internazionale, un po’ come fatto appunto con la nautica. Monfalcone a caccia di austriaci, sloveni e, guardando ai confini nazionali, veneti - in pratica l’utenza dei marina della zona, sia durante la Barcolana sia d’estate - che potrebbero particolarmente apprezzare la nuova offerta sul territorio, creando un’economia legata a quella blu.
Gara a metà marzo

Sul fronte dell’iter burocratico, invece, come chiarito da Englaro ieri mattina in Municipio, partirà a metà marzo la gara per l’affidamento del progetto esecutivo-definitivo (l’attuale fase è invece quella del progetto di fattibilità tecnico-economica). Si tratta infatti di un appalto integrato. Altro aspetto interessante, riguarda la gestione: la struttura, grazie all’impianto da 150 mila euro che sarà installato, garantirà l’autonomia energetica al centro wellness, consentendo dunque pure qui un risparmio sui costi di gestione.
Le Terme romane chiuse
Nella lunga illustrazione di questo progetto, Cisint ha anche fornito un aggiornamento sull’impianto delle vicine Terme romane, chiuso da tempo e di cui si attende il riavvio dell’attività, accreditato al Sistema sanitario regionale: «Proprio oggi (ieri per chi legge, ndr) l’ultimo ciclo di analisi sarà consegnato ai laboratori e tempo una dozzina di giorni sapremo il responso, che auspichiamo positivo». A quel punto nulla osta alla riconsegna al gestore dell’immobile, di proprietà comunale, e la ripresa delle prestazioni, nonché del lavoro per i dipendenti. Se tutto fila liscio a metà febbraio.
Il polo del wellness
Quanto al polo wellness «a marzo è prevista l’uscita del bando di gara per l’esecuzione dei lavori, che saranno completati entro l’autunno del prossimo anno». «Si tratta – sempre Cisint – di un affidamento integrato in modo che la realizzazione delle opere edili e degli impianti possa essere coerente con la sua progettazione». «Sarà – ha chiarito l’assessora ai Lavori pubblici – una struttura particolarmente curata sotto tutti i punti di vista, comprese l’estetica e la parte dell’allestimento, in grado di offrire una pluralità di opportunità all’utenza, sei giorni su sette».
Quanto alla conduzione non è detto si andrà, ha riflettuto Cisint (ma di mezzo ci sono anche le elezioni e la decisione finale spetterà alla prossima amministrazione, perché si va al 2026), a un gestore unico per i due plessi termali. «Valuteremo – ha concluso – se converrà fare un abbinamento o procedere su due vie diverse. Mi consulterò col governatore Massimiliano Fedriga. Ritengo che la modalità più corretta sia l’affitto anziché la concessione, valutando l’inserimento nel contratto di clausole per il potenziamento del centro, così da pensare, nei tempi da fissare, all’ammortamento degli investimenti del privato».
Riproduzione riservata © Il Piccolo