Morto Giagnorio, ha sfidato il male fino all’ultimo

Medico eccellente di grande umanità, ha diretto per anni il pronto soccorso dell’ospedale
Bumbaca Gorizia Pronto soccorso
Bumbaca Gorizia Pronto soccorso

Di certi calciatori che sono ovunque in campo si dice che “nascono dalla terra”. Pure lui “nasceva dalla terra”, sbucava in continuazione da un punto all’altro del Pronto soccorso di Gorizia, il “suo” campo. Giuseppe “Pinuccio” Giagnorio non c’è più. Si è spento nella notte tra mercoledì e ieri all’ospedale San Giovanni di Dio, casa sua. Afflitto da un tumore raro e incurabile ha convissuto con il male a modo suo: insultandolo, dissacrandolo, sfidandolo con cure sperimentali. Pinuccio era un medico eccellente non solo per il suo bagaglio culturale e scientifico. Era uno che quando ti infilava un ago in vena e tu avevi una fifa boia riusciva a convincerti che ti stesse offrendo un caffé. Era un uomo inesauribile, sempre a disposizione, un amico su cui contare quando si sta male. Potevi essere stato travolto da un tir e lui era pronto a dirti: «Macché male, stai una favola». Spesso, per esigenze del nostro mestiere, gli chiedevamo conto delle condizioni di qualche ferito in un incidente stradale. Rispondeva utilizzando un metro tutto suo, colorito e divertente, senza mai violare privacy e buon senso.

Credo nessuno abbia mai scoperto dove traesse tanta energia. Se volevi parlargli dovevi rischiare l’infarto per inseguirlo lungo le corsie e i meandri dell’ospedale. Lui era un uomo che sapeva parlare agli altri uomini.

Primario del Pronto soccorso di Gorizia da decenni, era giunto nel capoluogo isontino nel 1982. Galeotta fu l’estate trascorsa a Grado come medico stagionale delle Terme. Lì ha conosciuto la signora Giliana e per amore si è fermato a Gorizia. Era nato a San Nicandro Garganico il 10 ottobre 1947; laurea in Medicina a Bologna, poi una valanga di specializzazioni (Medicina di Pronto soccorso e Terapia d'urgenza, Gastroenterologia, Endoscopia digestiva, Medicina dello sport, Odontoiatria), master, impegno nelle organizzazioni umanitarie, a cominciare dai Balcani. Travolto da volumi di medicina, nel suo studio al Pronto soccorso amava isolarsi con i libri di storia, Prima guerra mondiale soprattutto.

L’Azienda sanitaria Bassa friulana-Isontina lo ricorda così: «Della sua grande professionalità l'utenza ha potuto godere i benefici in tutti questi anni e non solo. La sua grande umanità, lo spirito di comunicazione uniti ad una rara generosità hanno sempre caratterizzato il suo intervento in un'attività, quella dell'emergenza, in cui a volte ci si potrebbe, invece, concedere al freddo tecnicismo. Accanto all'eccellente competenza medica i pazienti hanno sempre trovato il sorriso accompagnato ad una dolcezza del carattere e ad una costante disponibilità. Un primario, grande professionista, che resterà nel cuore di tutto il personale dell'Azienda ed a cui va la nostra riconoscenza».

Ricordo commosso anche dalla Uil-Fpl: «Caro Pinuccio, come tutti ti conoscevano, un nome e l'identità di un piccolo uomo ma forte e combattivo così nella vita come nell'affrontare la malattia». Pinuccio lascia la moglie Giliana e le figlie Anna e Angela. Funerali oggi alle 12 nella chiesa di San Rocco. La salma sarà esposta dalle 8 all’obitorio del Fatebenefratelli.

Per ricordare Pinuccio non fiori ma offerte alle associazioni che si occupano della ricerca sui tumori. Così lui ha chiesto. (r.c.)

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