Morto Giorgio Pressburger, anima ebraica della Mitteleuropa

TRIESTE Si è spento all'età di 80 anni Giorgio Pressburger, scrittore, regista e drammaturgo di origine ungherese, anima ebraica della narrativa triestina. Pressburger, come il gemello Nicola, era nato a Budapest nel 1937, da genitori ebrei. Un’origine che ha poi condizionato la sua vita, passata attraverso eventi storici che hanno definitivamente segnato l’identità sua, come quella dei suoi correligionari.
A differenza di altre, la sua famiglia riuscì a salvarsi dai campi di sterminio nazisti, ma visse il terribile assedio di Budapest del 1944 con i tedeschi asserragliati dalle armate sovietiche nella città dove viveva. Ovviamente, insieme al fratello e alla sorella, Giorgio dovette però rifugiarsi nei sotterranei della sinagoga, insieme a un rabbino e ad altri cinquanta bambini ebrei che infine vennero liberati dai russi. Denutriti, malati e impauriti, furono curati, mentre la vita, dopo la liberazione, riprendeva infine i suoi ritmi normali.
Ma solo per poco, perché nel 1956, con l’arrivo dei carri armati sovietici, l’intera famiglia dovette lasciare l’Ungheria, riuscendo, fortunosamente, ad arrivare in Italia, a Roma. Sono esperienze importanti da ricordare, perché hanno lasciato un segno profondo nei racconti e romanzi di Pressburgher, che in effetti sarebbe difficile collocare fuori dal contesto culturale ebraico.
A Budapest è poi tornato, come Direttore dell’Istituto italiano di cultura, uno dei tanti incarichi culturali che ha ricoperto nel corso della sua vita. Quando gli fu affidata la direzione del Mittelfest che ogni anno si svolge a Cividale del Friuli, come prima nazione ospite d’onore portò l’Ungheria, e la Medea Magiara di Árpád Göncz. Ma finalmente la sua Heimat era diventata l’Europa
Riproduzione riservata © Il Piccolo