La Manifattura tabacchi, poi l’impegno nella banda: chi era “Gino” Sinigoi, vittima dello schianto ad Aurisina
Luigi Italo Sinigoi, 85 anni, è stato colpito da un probabile malore: la Peugeot fuori controllo ha finito la corsa a 90 chilometri orari contro il muro
Forse non ha avuto nemmeno il tempo di accorgersi di ciò che stava succedendo. Luigi Italo Sinigoi, 85 anni, triestino, si è schiantato contro il guard rail di protezione dell’abitazione situata al civico 30 di Aurisina Stazione, quella sulla curva a gomito che per chi proviene da San Pelagio e dalla zona dei campi da tennis porta verso la Casa di cura Pineta del Carso. Con ogni probabilità la vittima è stata stroncata da un malore mentre guidava. Un infarto, si presume.
L’incidente
Ma la macchina, una Peugeot 206 grigio metallizzato, ha continuato comunque la sua corsa andando a sbattere violentemente su quel guard rail, davanti al muretto della casa.
Quando i soccorritori sono arrivati sul posto hanno trovato il contachilometri che segnava 90 all’ora: la velocità raggiunta dall’automobile nel momento della collisione. L’anziano, come detto, probabilmente era già deceduto prima dell’impatto.
Sul posto sono intervenuti l’ambulanza e l’automedica del 118, i Vigili del fuoco e i Carabinieri di Aurisina. L’uomo è stato estratto dalle lamiere del veicolo accartocciato. Ma per lui non c’è stato nulla da fare.
I testimoni
«Abbiamo sentito un botto fortissimo», testimoniano alcuni residenti, comprensibilmente scossi per la scena che hanno trovato davanti a sé in strada. E per fortuna che l’incidente non ha coinvolto altre persone: la Peugeot, prima dello schianto in curva, deve aver percorso un pezzo di rettilineo fuori controllo e a gran velocità. Avrebbe potuto sbandare e investire qualcuno sul marciapiede. Quella zona, infatti, è molto frequentata da chi posteggia l’auto per recarsi nella vicina Casa di cura, oltre che dagli stessi residenti.
Chi era “Gino” Sinigoi
Luigi Italo Sinigoi, detto “Gino”, era un personaggio molto conosciuto ad Aurisina. Abitava nei pressi dell’agraria Stanissa, perciò poco distante dalla piazza, fulcro della vita del paese e dove sua madre, Italia, aveva gestito per tanti anni un bar gelateria.
Dopo aver lavorato alla Manifattura tabacchi, “Gino” Sinigoi era andato in pensione parecchi anni fa, ma il suo carattere, pronto a nuove sfide, lo aveva portato a impegnarsi nella locale banda musicale, che sul Carso ha da sempre un ruolo importante nell’ambito di molte delle manifestazioni e degli appuntamenti che coinvolgono la popolazione.
Sinigoi suonava il flicorno, strumento dal grande fascino e dalla lunga tradizione. Lascia la moglie, la signora Neva, i due figli Michele e Davide, e una nipote, Caterina, figlia di Michele, sportiva molto nota a livello internazionale. Nata ad Aurisina, Caterina Sinigoi, di cui il nonno Gino era molto orgoglioso, gareggia attualmente con la nazionale slovena di sci, dopo aver militato con quella azzurra. —
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