Mosaicisti, fabbri e scalpellini Il fascino dei mestieri “vintage”
Under 18 alla scoperta di antiche abilità grazie al corso triennale della Edilmaster Cinque maestri d’arte chiamati a comunicare agli apprendisti passione e segreti

Lasorte Trieste 16/12/17 - Via dei Cosulich, Scuola Edile, Edilmaster,
Alla scoperta degli antichi mestieri. Si parte dalla definizione ufficiale di “operatore delle lavorazioni artistiche”: l’anno scolastico 2017-18 ha inaugurato il corso triennale che Edilmaster ha pensato e organizzato per gli under 18 desiderosi di dedicarsi al mosaico, alla ceramica, alle decorazioni pittoriche. Alla lavorazione della pietra e del vetro, del ferro e del legno. Alla finitura di pregio negli edifici e agli interventi conservativi. A questa “prima” si sono arruolati 12 allievi, otto sono ragazze e quattro ragazzi.
Ieri mattina, nonostante non vi fosse lezione, la scuola di via Cosulich, in zona industriale, ha aperto le porte ai giovani interessati a visitare l’istituto per diventare mosaicisti, decoratori, scalpellini, falegnami, fabbri ... Cinque i maestri d’arte che prendono per mano questi “apprendisti” e li addestrano non solo all’esercizio professionale, ma a conoscere e padroneggiare la materia con cui si confrontano. Per recuperare e tutelare esperienze, tradizioni a rischio di estinzione. Ma anche per fare emergere freschi talenti che la scuola talvolta non riesce a cogliere e a coltivare.
Ieri, a mostrare sul campo ai potenziali studenti cosa si fa in via Cosulich dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 14, c’erano Antenore Schiavon e Louis Torelli. Il primo si dedica a pittura, scultura, disegno: è stato, tra l’altro, il protagonista del lungo, paziente, metodico restauro degli strumenti musicali poi allestiti nel civico museo Schmidl. A 71 anni ha ancora voglia di insegnare saperi a giovani curiosi. Torelli, invece, si occupa di decorazione.
Finora Edilmaster aveva concentrato l’attività formativa sull’operatore edile “di cantiere”, per preparare un muratore specializzato. Poi l’idea di diversificare l’approccio didattico, di attrarre i ragazzi con una proposta che fosse nel contempo antica e innovativa. Lo stesso percorso di studio/lavoro accomuna i due corsi: metà delle ore in laboratorio, l’altra metà in aula per un apprendimento teorico-applicativo basato su italiano, lingua straniera, storia, fisica, tecnologia dei materiali, chimica, matematica. Nel secondo e nel terzo anno stage nelle botteghe e nelle aziende. Per iscriversi alle attività di Edilmaster occorre la terza media, ma la si può conseguire strada facendo, frequentando le serali.
Il triennio è coronato dall’ottenimento di una qualifica professionale, con la quale può proseguire gli studi in un istituto tecnico (come il Volta o il Nordio, per esempio): se sostiene un esame integrativo passa al quarto anno, se non lo affronta si può iscrivere al terzo (di fatto perdendone uno). Sommando i due corsi, gli allievi sono una cinquantina.
Edilmaster è frutto della collaborazione tra parte datoriale (Ance, Confartigianato, Cna) e sindacati (Cgil, Cisl, Uil). Opera con 15 dipendenti e un centinaio di docenti, avendo un budget di oltre un milione di euro all’anno, finanziato in maggioranza da risorse pubbliche (Regione, fondi Ue). Ieri mattina ad accogliere i ragazzi candidati a iscriversi al 2018-19 erano presenti il presidente Sandro Settimo, espressione del mondo imprenditoriale, e il vice Marino Romito, segretario di categoria della Cgil. Il direttore Walter Lorenzi ha organizzato l’accoglienza. Osservatore interessato il segretario di Confartigianato Enrico Eva.
Alla missione formativa Settimo ci crede. L’ha scoperta e apprezzata in corso d’opera. «Le iniziative per i giovani - commenta - rispondono a tre esigenze. Non perdere il contatto con la tradizione del buon costruire. Integrare questa tradizione con metodologie innovative, correlate al cosiddetto Bim (Building innovation modeling). Agevolare l’opportunità di lavoro: il 100% degli allievi trova occupazione una volta uscito da Edilmaster».
Il lavoro sui giovani rappresenta una quota importante ma non esclusiva per la scuola di via Cosulich. «Diciamo il 30%», quantificano Settimo e Lorenzi. Perchè c’è un interessante attività post-diploma, svolta in accordo con l’Università di Trieste, per chi opera nel comparto edile-costruzione, quindi architetti, ingegneri, geometri: il tutor Davide Bordon la quota sul 20%. Non è finita: ci sono le qualifiche per gli adulti, i corsi sicurezza, le iniziative per riqualificare i senza lavoro. Insomma, una piccola accademia che è riuscita ad affrontare anche l’interminabile crisi del settore al quale afferisce.
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