Muggia pianta la sua bandiera in Antartide

MUGGIA. Partirà oggi per raggiungere la base italofrancese di Concordia a Dome C, in Antartide, a 3200 metri di quota. Lui è Daniele Karlicek, muggesano, tecnico del Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università di Trieste, un vero esperto degli ambienti freddi che nel curriculum vanta quattro partecipazioni ad altrettante spedizioni in Antartide ed una in Artide. Quella di Dome C sarà dunque un ritorno per il muggesano che si appresta a prendere parte al Winter Over, cioè a lavorare un anno intero in un team internazionale composto solamente da 13 persone e trascorrere l’inverno Antartico in completo isolamento nella stazione di ricerca italofrancese di Concordia. La sua partecipazione alla 31.ma Campagna antartica s’inserisce nell’ambito delle attività di ricerca svolte dal Laboratorio di Geochimica isotopica dell’Università di Trieste, che si occupa da molti anni delle ricerche paleoclimatiche che utilizzano le informazioni racchiuse nelle carote di ghiaccio prelevate in Antartide.
«La calotta di ghiaccio antartica rappresenta un archivio d’inestimabile valore poiché racchiude al suo interno sia le precipitazioni che la composizione dell’atmosfera, contenuto dei gas serra, del passato racchiusa nelle bolle d’aria intrappolate nel ghiaccio», racconta Karlicek. La ricostruzione delle temperature del passato si basa sulla correlazione che si riscontra fra la temperatura al suolo e la composizione isotopica, il così detto “termometro isotopico”. Durante il suo anno di permanenza in Antartide, Karlicek seguirà inoltre il progetto Irait-Itm, coordinato da Jean Marc Christille, ricercatore dell’Astronomical observatory of the Autonomous region of the Aosta Valley, e in collaborazione con l’Università di Perugia. «Itm è un telescopio Cassegrain alt-azimutale utilizzato con successo per test di tecnologie in ambienti estremi, ed è progettato per il Plateau antartico, di cui sono note le potenzialità per l’Astronomia infrarossa: alla trasmissione atmosferica e alla stabilità del cielo infrarosso e sub-millimetrico contribuiscono l’altitudine, 3230 metri sul livello del mare, e la bassa temperatura, oltre i -80°C», aggiunge il tecnico muggesano. In questo progetto lo scopo è caratterizzare in modo esaustivo la qualità del cielo di Dome C, con immagini in infrarosso, in cerca di osservazioni extragalattiche.
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