Muggia Vecchia, nasce il timbro per i pellegrini della via Flavia

MUGGIA
Un timbro per testimoniare il passaggio dei pellegrini e dei camminatori della via Flavia che passano e sostano a Muggia Vecchia.
La caratteristica località rivierasca è, infatti, una delle cinque tappe del percorso dell’antica strada romana voluta dall’imperatore Vespasiano, di cui un gruppo spontaneo di appassionati ha voluto recuperare e ricalcare in grandi linee il tracciato a livello locale.
La strada parte da Lazzaretto, alle porte di Muggia, e arriva ad Aquileia, passando per Trieste e Grado. Ma anticamente, dopo aver attraversato la penisola istriana, questa strada, tra le più importanti di quelle che non originavano da Roma, giungeva in Dalmazia e, pare, addirittura in Grecia.
«L’idea del timbro è recente – spiega don Andrea Destradi, parroco di Muggia Vecchia e ora responsabile di tutta la Chiesa della riviera – ma in realtà si sviluppa da una prassi datata: tutto è partito diversi anni fa con la promozione, da parte di un gruppo spontaneo di amici che hanno tracciato un percorso, di una via che porta appunto da Lazzaretto ad Aquileia in cinque giorni. Quando venne da me Renato Cavaliere, l’ideatore di quest’iniziativa, dopo avermi chiesto di poter far passare la via di qua, mi chiese se la parrocchia avesse degli ambienti per poter ospitare eventualmente dei pellegrini per la notte. Ed è da allora che mi è ritornato in mente che la grande casa parrocchiale di Muggia Vecchia, che si differenzia dalla canonica che è più piccola, nasceva nel 1950 come casa del pellegrino: così viene chiamata in tutti i progetti presenti in archivio. Quindi la mia risposta è stata positiva». Il parroco muggesano però non immaginava che l’iniziativa avrebbe riscosso un tale successo: «In realtà – così don Andrea – non nutrivo tanta speranza. Invece le persone non si sono fatte aspettare. Abbiamo cominciato ad avere un notevole passaggio di camminatori e pellegrini».
Fino all’idea del timbro, che, come racconta sempre don Andrea, «è nata in parallelo, nel senso che questo cammino ha una sua credenziale. Il problema è che non sempre c’è qualcuno che può apporre il timbro, anche perché spesso i pellegrini e i camminatori passano molto presto la mattina. Quindi abbiamo pensato di creare un timbro apposito per i camminatori, autonomo, simile a quelli che si trovano in montagna, e lo abbiamo realizzato in modo da renderlo differente rispetto a quello che è il sigillo parrocchiale». Prossimo step la creazione di una cassettina apposita sotto la bacheca degli avvisi fuori dalla porta della chiesa, con uno sportellino in cui troveranno spazio il timbro stesso, alcune copie della credenziale e forse un libretto per lasciare un saluto e un passaggio.
Le spese di realizzazione sono sostenute dall’Associazione Amici di Muggia Vecchia. «La speranza – conclude don Destradi – è che altri punti di passaggio lungo la via Flavia possano avere dei timbri. Piccoli segni che parlano di accoglienza e disponibilità».—
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