Multe nelle zone-blu, solo una minoranza degli sloveni le paga
È un problema annoso che riemerge quasi fosse un fiume carsico. Soltanto una minima parte degli automobilisti sloveni paga le multe comminate a Gorizia per il mancato pagamento del ticket nelle zone-blu. Le restanti sanzioni infilate sotto il parabrezza finiscono, irrimediabilmente, nel cestino delle immondizie. I motivi? La Slovenia (assieme alla Francia nei Paesi dell’Unione europea) tutela i suoi automobilisti e non fornisce i dati relativi ai proprietari dei veicoli immatricolati nel loro Stato. Pertanto, pagano la multa soltanto coloro che (per loro scelta) decidono di farlo o coloro che vengono scovati «in flagranza di infrazione». Negli altri casi, i cittadini sloveni che si rifiutano di pagare non rischiano nulla. La stessa cosa, in linea teorica, accade anche a parti inverse: con i goriziani in “trasferta” nel Paese confinante.
Il fenomeno è riemerso ieri nel corso della conferenza stampa di presentazione dei numeri delle multe comminate nei parcheggi a pagamento. Delle 4.708 sanzioni elevate nel corso del 2013, soltanto 3.000 sono state regolarmente pagate. Fra i 1.708 “morosi” ci sono anche 704 automobilisti sloveni. Ma il fenomeno potrebbe avere, se non le ore, i mesi contati. Almeno così sembra. «Stiamo lavorando per arrivare a una gestione condivisa delle zone blu fra Gorizia, Nova Gorica e Sempeter - spiega l’assessore comunale alla polizia municipale, Stefano Ceretta -. Il tutto si svolge sotto l’egida del Gect. Siamo ancora alla fase embrionale dell’analisi». Il recordman di multe nelle zone blu è, guarda caso, un automobilista sloveno: è il proprietario di una Fiat Punto che per ben 17 volte, nel corso del 2013, è entrato nel mirino degli ausiliari del traffico. Ausiliari, hanno ripetuto Ceretta, il comandante dei vigili urbani Marco Muzzatti e l’ausiliario Luciano Franco, che non possono essere definitivi «cecchini». «Il loro ruolo è soprattutto di deterrenza e non hanno il mandato di fare multe ad ogni costo, come qualcuno maligna», la sottolineatura.
Riguardo i dati (peraltro già anticipati da questa testata nei giorni scorsi), si è registrata una crescita di multe nel 2013: si è passati dalle 4mila e rotti del 2012 alle 4mila 700 dell’anno successivo. «Sono cresciute perché è aumentato il numero di automobilisti indisciplinati», la spiegazione di Ceretta. Vero è anche che il maggior numero di sanzioni si sono concentrate con l’entrata in vigore dei nuovi orari. «Ma non metterei in riferimento le due cose. Forse, non erano abbastanza informati dell’abolizione della gratuità nella sosta pranzo».
Altro dato importante: nel 2012, grazie ai ticket, sono stati incassati 656.213,85 euro con gli abbonamenti che hanno portato in saccoccia 111.800 euro. L’anno successivo, la cifra si è attestata a 650.495,56 euro con un apporto degli abbonamenti pari a 111.400 euro. Sostanzialmente, pertanto, gli incassi sono rimasti inalterati da un anno altro e, comunque, consentono di ribadire che le zone blu sono un gran bel business per le casse comunali.
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