Schermi e riproduzioni 3D: così il Museo del Mare di Trieste diventa digitale

L’esposizione interattiva con schermi e Qr code che permettono di scoprire il contenuto dell’archivio: le novità presentate al Magazzino 26

Francesco Codagnone
L’assessore Giorgio Rossi prova uno dei totem (Silvano)
L’assessore Giorgio Rossi prova uno dei totem (Silvano)

I misteri celati nei labirinti del Magazzino 26, le collezioni marinaresche, i materiali archivistici che narrano le avventure di navigazioni secolari si svelano oggi sullo schermo di un telefonino o tablet. Basta inquadrare il codice “Qr” sulle casse da stiva per entrare virtualmente al loro interno, visualizzarne il contenuto e scoprirne la storia, minuziosamente ricostruita in formato multimediale.

Il Museo del Mare entra nell’era digitale, abbandonando quella “rigidità” espositiva che l’ha sempre caratterizzato fin dalla sua nascita nel 1904 in favore di più moderne amenità. I risultati del percorso di digitalizzazione avviato un anno fa – sostenuto dalla Regione e cofinanziato da fondi europei per circa 100 mila euro – sono apprezzabili fin dall’ingresso dello spazio espositivo.

Il visitatore qui è accolto da un totem che illustra i contenuti degli archivi fotografici, dei fondi archivistici e i girati delle interviste a quanti conservano ancora la memoria del legame di Trieste con il suo mare, il suo porto, le tecniche di costruzione.

 

I dettagli del progetto sono stati illustrati dall’assessore alla Cultura Giorgio Rossi, dal c onservatore del Museo del Mare Andrea Bonifacio, la responsabile dei Musei scientifici Patrizia Fasolato e il presidente della Cooperativa Hibou Pietro Taraborrelli, per l’occasione resesi disponibili a un piccolo tour tra le sale del Magazzino 26. Il punto cardine è garantire un’accessibilità quanto più completa, consentendo a visitatori di qualsiasi target di accostarsi ai beni e alle collezioni conservate nel museo.

Il primo totem, come detto, accoglie già all’ingresso; un secondo è quindi dedicato soprattutto ai bambini, per i quali viene proposto un gioco interattivo per accedere e apprendere informazioni utili ad avvicinarsi alla storia della marineria. Tecnologie di realtà aumentata accompagnano alla scoperta della Nave Saturnia e dei suoi interni, o svelano il contenuto del grande dipinto celebrativo di Vito Timmel, con approfondimenti sugli oggetti in esposizione, oltre a svolgere la funzione di “guida” attraverso i diversi percorsi tematici.

I segreti delle casse lignee che, oltre a costituire il deposito museale, sono parte integrante dell’allestimento stesso del Museo del Mare si svelano inquadrando dei semplici codici “Qr” (da cui si accede a un’applicazione tramite browser su smartphone o tablet, supportata dal sistema wi-fi del civico museo) posizionati lungo i labirinti del magazzino. In questo modo si potranno scoprire i reperti non esposti e visualizzarne il contenuto, arricchito da una breve descrizione disponibile in più lingue. Attualmente tutti i contenuti sono già predisposti in italiano e inglese e in corso di integrazione in sloveno, tedesco, spagnolo e francese.

Aspetto forse più interessante, la realizzazione di alcune riproduzioni in 3D per offrire un’esperienza “multisensoriale”, pensata sia per i bambini che per le persone non vedenti, che potranno così toccare a tutti gli effetti i manufatti interessati e comprendere cosa raffigurano. Al momento sono presenti quattro modelli: un piano batimetrico dei mari Adriatico e Ionio, un antico sestante, una Polena della fregata francese Danae risalente al 1807 (durante una delle occupazioni francesi di Trieste) e una riproduzione in scala di un’antica canoa.

A livello tecnico, fondamentale è stato il supporto di Hibou, società cooperativa specializzata nell’impiego di nuove tecnologie per la cultura, che ha consentito al Museo del Mare di progettare e installare sistemi hardware e software che permettono ai visitatori di accedere a contenuti digitali in grado di fornire informazioni più approfondite sulle collezioni. Infine, una stazione digitale conterrà una selezione di immagini degli archivi e degli inventari, consentendo a studiosi e appassionati di interrogare le testimonianze conservate nel Museo del Mare.

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