Nel 2006 riuscì a salvare l’Ariston d’essai con la minaccia di proiettare film porno

«Non volevano più il cinema all’aperto? Che si tengano il pornazzo, allora». Nel 2006 Isidoro Brizzi (nella foto), al terzo anno di gestione dell’Ariston cinema d’essai, decise di trasformarlo in una...

«Non volevano più il cinema all’aperto? Che si tengano il pornazzo, allora». Nel 2006 Isidoro Brizzi (nella foto), al terzo anno di gestione dell’Ariston cinema d’essai, decise di trasformarlo in una sala a luce rosse. Un cinema porno nella storica sala del rione di San Vito nata nel 1978 che aveva ospitato il Festival dei festival del cinema d’autore registi come Nanni Moretti e Marco Bellocchio. La minaccia messa in atto sortì un effetto positivo: intervennero le istituzioni locali e l’Ariston ritornò alla programmazione d’essai. «Le ho provate tutte, ma con i film di nicchia non si campa. Bisogna stare in piedi. I non ce la facevo più, ho accumulato perdite e debiti. Mi fa star male ma ho dovuto fare questa scelta. Il mio amore per questo posto ora è diventato odio sfrenato», dichiarò all’epoca Brizzi. Per la cronaca il film a luci rosse “La ragazza sull’isola del piacere” fece più spettatori in un giorno di programmazione di Match Point di Wood Allen (9 persone in tutto il giorno). (fa.do.)

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