Nel limbo 70 ex di “Progetto 3000”

STARANZANO. Il consigliere regionale del Pd Franco Brussa porta all’attenzione il problema dei 70 dipendenti di “Progetto 3000” di Staranzano per cui è stata firmata la cassa straordinaria per cessata attività con ricorso alla mobilità volontaria per i meccanici delle concessionarie e officine, mentre gli addetti del settore commerciale potranno contare su quattro mesi di cassa integrazione in deroga.
«La realizzazione di Progetto 3000 è recente e al momento del suo avvio - afferma il consigliere - aveva dato speranza a un comparto che si collega a un mondo produttivo e commerciale più ampio». Il ridimensionamento di questa attività di servizio, con la conseguente riduzione di personale, si affianca ai momenti difficili che investono lavoratori di aziende già chiuse, cui sono state fatte delle promesse lavorative non mantenute. «Se per alcuni lavoratori del nostro territorio sono state trovate delle soluzioni - aggiunge Brussa - altri sono rimasti in attesa quali i dipendenti dello stabilimento ex Ineos, le cui speranza sono andate deluse. «Per questo stabilimento, contrariamente a quanto accaduto per altre realtà produttive, l’attività è stata chiusa non a causa della crisi, ma per una scelta autonoma dell’azienda, che ha preferito una dislocazione più vantaggiosa. La speranza di questi lavoratori, ma anche di esponenti istituzionali locali e provinciali - dice Brussa - era quella di essere riassorbiti dalla Mangiarotti che ha acquisito il sito. «In verità sono state assunte alcune decine di persone, ma solo un paio dell’ex Ineos. Il caso è singolare perché di fronte ad alcune rimostranze di dipendenti e sindacati, l’azienda ha replicato di aver necessità di manodopera specializzata che i lavoratori ex Ineos a suo giudizio non avevano. Ma i dipendenti avrebbero potuto fare dei corsi di specializzazione e quindi il problema avrebbe potuto essere sorpassato afferma Brussa. «Resta quindi il dramma di persone che hanno perso il lavoro, molti di una certa età, ma che magari non hanno maturato la pensione o sono stati a contatto con l’amianto ma non possono usufruire dei benefici di legge».
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