Nel limbo le analisi dell’aria a Gorizia

Ma che fine ha fatto il tanto strombazzato monitoraggio transfrontaliero sulla qualità dell’aria?
Se lo chiedono con una certa insistenza i residenti della zona nord della città. Quelle analisi sarebbero dovute essere la “prova della verità”, soprattutto relativamente alla questione della fonderia Livarna di Salcano: logico e comprensibile fossero attese con grande trepidazione. «Ma dall’Arpa non mi è giunta alcuna notizia. Siamo nel limbo. Mi auguro che il monitoraggio si concretizzi entro l’anno anche perché, giustamente, i residente della zona di Montesanto premono. Ovviamente, sarà mia cura informare la cittadinanza di ogni possibile sviluppo», sottolinea l’assessore comunale all’Ambiente Francesco Del Sordi.
Analisi su larga scala
di Arpa e Arso
Il test a 360 gradi, lo ricordiamo, doveva essere eseguito congiuntamente dall’Agenzia regionale per l’ambiente (l’Arpa) e dall’omologo ente sloveno (l’Arso). In soldoni, si trattava di uno studio approfondito e senza precedenti che avrebbe avuto come obiettivo delineare un quadro oggettivo sugli eventuali livelli di inquinamento nell’area urbana sia di Gorizia che di Nova Gorica. Si era parlato di rilevamenti in atmosfera e nuovi carotaggi nell’area delle Casermette ma anche a Salcano, appena al di là del confine.
«Ma come conferma l’assessore Francesco Del Sordi non abbiamo avuto più notizie del maxi-monitoraggio - allarga le braccia Gianni Marega, portavoce del Comitato contro l’inquinamento transfrontaliero -. D’accordo, ci venne assicurato che si sarebbe svolto entro l’anno e siamo appena alla fine di aprile ma ci piacerebbe, almeno, che venisse delineata una tempistica: così, ci mettiamo il cuore in pace e abbiamo qualche certezza sullo svolgimento dei test ai quali attribuiamo grande importanza».
Continua Marega: «Comprendo e capisco tutte le problematiche che sta attraversando l’Arpa ma i tempi si stanno dilatando oltre misura. E vorremmo, una volta per tutte, che si effettuassero misurazioni su larga scala del livello di inquinamento. Pertanto, non possiamo che auspicare che l’ente faccia chiarezza e indichi, una volta per tutte, una possibile data per lo svolgimento del monitoraggio. Speriamo che lo stimolo giunga anche da questo nostro intervento».
L’importanza
del maxi-monitoraggio
L'iniziativa sarà importante soprattutto perché permetterà di mettera la parola "fine" sull'impatto dell'attività della fonderia Livarna nella zona nord del capoluogo isontino. Sono parecchie, infatti, le segnalazioni giunte alla redazione (anche nei giorni passati) relative al ritorno del diffondersi della famigerata puzza. «Peraltro, anche stamattina (ieri, ndr) mi è sembrato di percepirla ma l’odore si è subito dissolto», conclude Marega.
Ma perché un monitoraggio simile non è stato effettuato prima, negli anni passati? «Per tutta una serie di fattori indipendenti dalla nostra volontà - ha spiegato di recente l'assessore comunale Del Sordi -. La Slovenia, sin dall'anno scorso, si era detta disponibile ad effettuare questo approfondimento congiunto. Poi, però, c'è stata una fase di transizione all'Arpa con il cambio del direttore. Questo ha finito con il dilungare tremendamente i tempi. È necessario mettere in piedi quest'iniziativa transfrontaliera per eliminare le divergenze di opinione che in questi anni ci sono state in tema di inquinamento ambientale. In questa maniera, si chiarirà l'origine di tutte le componenti inquinanti, e se verranno individuate responsabilità, i due Stati ne risponderanno».
Le analisi, come detto, saranno realmente a 360 gradi. Come abbiamo avuto modo di spiegare in un recente servizio, la lente d'ingrandimento verrà puntata su tutte le tipologie d'inquinamento che possono interessare l'aria. «Vero è anche che i dati a nostra disposizione fino ad ora - aveva argomentato qualche tempo fa sempre l'assessore Del Sordi - si sono rivelati, tutto sommato, confortanti ma grazie a questa analisi congiunta avremo modo di sgomberare definitivamente i dubbi sulla vicenda riguardante la fonderia Livarna che da oltre un decennio affligge soprattutto la zona nord della città. Saranno impiegate le stesse metodologie da una parte e dall'altra del confine con campionamenti diretti anche nella zona dello stabilimento e sul camino».
Si metterà
la parola “fine”
In questa maniera, si potrà (finalmente) capire quali siano le emissioni che arrivano sulla nostra città e quale sia la dispersione sul territorio. Sempre che l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente imprima l’accelerazione auspicata ai monitoraggi.
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