«No all’estensione dei voucher»

CORMONS. Caso-voucher: nel Collio sindacati in rivolta. «È inaccettabile l’estensione indiscriminata dei voucher a tutto il comparto agricolo», attacca Gioacchino Salvatore, segretario della Fai-Cisl, dopo la presa di posizione di Coldiretti e Cia su un problema che ha già mobilitato i lavoratori del settore. «Prendiamo atto con rammarico – aggiunge Salvatore – di dichiarazioni che non mirano ad un’agricoltura di qualità, legalità e trasparenza come noi la vogliamo. Chiediamo il rispetto dei contratti, degli avvisi comuni sottoscritti e delle leggi sociali che il mondo agricolo ha conquistato in 50 anni di lotte e sacrifici. Basta con gli equivoci».
La Fai-Cisl ricorda che il voucher in agricoltura è stato introdotto «dal governo Prodi, seppur limitatamente alla fase di vendemmia e a beneficio dei soli pensionati, studenti e cassintegrati, dando in questo modo l’opportunità alle imprese di regolarizzare forme di lavoro occasionale attraverso un percorso semplificato. Il governo Berlusconi, in seguito, ne ha esteso l’utilizzo ad altri lavori agricoli e ha aperto alle casalinghe. Oggi la proposta del ministro Fornero è di andare oltre, coinvolgendo tutti i lavoratori e tutte le aziende. Da qui l’agitazione della categoria con lo sciopero generale dei lavoratori agricoli, martedì 22 maggio».
«L’estensione selvaggia del voucher – rimarca Gioacchino Salvatore – significa ritornare a forme di sfruttamento da 1800, in quanto si propone di cancellare nei fatti il contratto nazionale di lavoro agricolo e destrutturare un settore già fortemente precario: ricordo che l’80% degli addetti sono operai a tempo determinato, pagati solo per le giornate in cui lavorano. Per questo è necessario porre dei limiti che riportino il lavoro accessorio alla sua vera natura di attività meramente occasionale».
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