Nomine, detta legge il nuovo centrodestra

Il sindaco di Monfalcone imperversa nell’Isontino: «È finita l’era delle torte È il tempo della professionalità». Ma le sue mosse tradiscono un’altra verità
Bonaventura Monfalcone-13.10.2017 Conferenza stampa sindaco Cisint e luoghi della rissa a Marina Julia-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-13.10.2017 Conferenza stampa sindaco Cisint e luoghi della rissa a Marina Julia-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Lo strappo consumatosi nell’Isontino sulla nomina dell’amministratore unico di Irisacqua arriva dopo quelli già vissuti nel Monfalconese da inizio anno e non sarà l’ultimo. La geografia politica del territorio è del resto profondamente mutata dopo le elezioni comunali del 2016, che hanno visto lo storico, e fino a tre anni fa forse imprevedibile, passaggio al centrodestra di Monfalcone che, con il sindaco Anna Cisint, non sta perdendo occasione per far sentire la propria voce e il proprio peso. Per non parlare della netta presa di posizione del Comune di Monfalcone sulla vicenda Uti. Anzi, a tale proposito come non rimanere sorpresi nell’apprendere che la giunta Cisint si trasferisce oggi nel municipio di Fogliano dove, assieme al sindaco Calligaris, si parlerà – male – del Piano attuativo locale per il 2018 dell’Aziende per i servizi sanitari? Che sia la prova generale di una sorta di Uti “ombra”?

«Le torte sono finite», commenta proprio Cisint il giorno dopo la rielezione di Gianbattista Graziani alla guida di Irisacqua, osteggiata da 15 Comuni di centrosinistra (nel gruppo c’è anche Grado). «Devono andare alla guida degli organismi le persone competenti – aggiunge – e, dove gli organismi non servono, si tolgono». Certo è, però, che tolto il Consorzio di sviluppo economico del Monfalconese, i cui vertici sono squisitamente “tecnici”, ma comunque tutti decisi da Monfalcone assieme alla Camera di commercio e ai Comuni “amici”, i nomi proposti per Irisacqua e Consorzio culturale del Monfalconese non possono definirsi distanti dall’amministrazione locale. Che la sua nomina ad amministratore unico di Irisacqua fosse “politica”, frutto di un accordo tra i Comuni governati dal centrodestra, il monfalconese Gianbattista Graziani non lo aveva negato a inizio giugno del 2017, quando fu eletto per la prima volta. Da sempre vicino al mondo di “centro” e cattolico, in passato racchiuso tutto dalla Democrazia cristiana, Graziani non è stato candidato alle ultime comunali di Monfalcone, ma si è speso pubblicamente nella campagna elettorale a sostegno di Anna Cisint, che a fine maggio 2017 gli ha poi chiesto la disponibilità a rappresentare l’alternativa alla conferma di Mirio Bolzan, sostenuto dalle amministrazioni di centrosinistra. Anche l’architetto Paola Barban, nominata nel consiglio di amministrazione del Consorzio culturale grazie al peso di Monfalcone e Ronchi dei Legionari e in contrasto con la proposta dei Comuni di centrosinistra, si è dimostrata più in sintonia con l’attuale amministrazione che con la precedente, pur in modo sfumato e, soprattutto, guidato dal suo impegno ultraventennale per la tutela dell’ambiente. I titoli, comunque, anche in questo caso ci sono, a iniziare dalla laurea in Architettura all’Università di Venezia, con specializzazione nel settore del restauro e della conservazione dei beni culturali. Seppure “tecnici” (il presidente Fabrizio Russo è commercialista, la gradiscana Michela Cecotti è un’imprenditrice, il triestino Marco Donda è amministratore delegato di Sportler), i vertici del Csem sono pure nati da una lacerazione. Il nuovo ruolo del Consorzio, secondo il sindaco di Monfalcone Anna Cisint, ha posto però come criteri della scelta «le competenze e la professionalità». «Non la spartizione», ribadisce Cisint, che nell’ultima assemblea dei soci del Csem, dichiarò di aver ricevuto la visita di altri sindaci dell’Isontino, rimasti senza nome, che le avrebbero proposto un accordo sulla nomina dell’amministratore unico di Irisacqua in cambio del via libera alla costituzione di una holding per la gestione di servizi. «Senza che mi sia stata dimostrata l’utilità del progetto», aveva aggiunto Cisint. Non è quindi, come ribadisce, «una questione di destra e sinistra». «Abbiamo obiettivi diversi e quello di Monfalcone trova sponda in altri sindaci – prosegue –. Il mio lavoro punta all’utilità: non mi interessano i giochini delle appartenenze. Nel caso di Irisacqua non è stato scelto Graziani perché di centrodestra. A differenza di altri, non ha tessere, ma è competente: quando parla con i tecnici sa di cosa parla. La competenza sta sopra l’appartenenza politica. Poi è chiaro che il sindaco di Monfalcone vuole tutelare il proprio territorio che è sempre stato terra di conquista, pur essendo il quarto comune regionale per Pil». Il principio che guiderà Monfalcone nell’individuazione dei vertici di Isontina Ambiente sarà lo stesso, ha preannunciato ieri. «Tutti devono rendersi conto che il mondo non è più quello di 15 anni fa», conclude.

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