Non c’è l’accordo sui licenziamenti Burgo in sciopero
Sciopero alla Burgo dalle 11 alle 13 di mercoledì 31 gennaio, in contemporanea allo svolgimento di un’assemblea che si terrà nel piazzale antistante alla Cartiera del Timavo, alle foci del fiume che segna il confine tra le antiche province di Trieste e Gorizia. Mercoledì 31, per intenderci, scade il contratto di solidarietà che è scattato nel febbraio 2016 e che ha finora coperto 117 esuberi su circa 340 addetti. Le “rsu” chiedono ai lavoratori una forte partecipazione.
Parziale riassunto delle molte puntate precedenti. Il gruppo Burgo ha chiuso la “linea 2” e non intende impegnarsi nella riconversione produttiva dal patinatino al cartone, compito che toccherà - se il negoziato in corso avrà esito positivo - a Giulio Spinoglio, titolare della Cartiera di Ferrara. L’azienda di Altavilla Vicentina, che ha dieci siti produttivi sul territorio nazionale, continuerà a condurre la “linea 3” ed è disposta ad accompagnare il passaggio di mano sulla “linea 2” allungando la solidarietà contrattuale di sette mesi, dal 1° marzo al 30 settembre. Quello che i sindacati contestano in un comunicato, diffuso ieri sera, è il ricorso da parte della Burgo ai licenziamenti degli addetti che poi dovrebbero essere recuperati/riassunti da Spinoglio: si tratterebbe, stando alle indiscrezioni finora filtrate, di 85/90 posti.
Comunque, in seguito alla procedura di mobilità avviata dall’azienda il 13 dicembre scorso, era partito il rituale tentativo di trovare un’intesa con il sindacato, per la gestione della procedura stessa: erano state fissate per il 25 e il 26 due apposite giornate di discussione, da tenersi nello stabilimento duinese, ma è bastato l’appuntamento di giovedì per appurare che non esisteva margine di accordo. Così il confronto si trasferisce presso la Regione Fvg, che convocherà le parti e cercherà una mediazione. Intanto il venir meno della solidarietà in data 31 non avrà conseguenze immediatamente traumatiche. Burgo - comunicano fonti aziendali - gestirà il mese di febbraio utilizzando le ferie e la cosiddetta “banca ore”, ore “in prestito” che dovranno essere rese. I negoziatori del gruppo hanno rilanciato la proposta di trasferta in altre fabbriche per 25 dipendenti: le destinazioni sono quelle friulana (Tolmezzo) e venete (Lugo, Villorba, Treviso, Sarego, Chiampo), supportate dalla disponibilità di alloggi e di una diaria. Risposta: picche. Burgo ha in piedi un’altra delicata vertenza nella piemontese Verzuolo, dove gli esuberi sono 135 a fonte di un organico di 368 addetti, numeri di poco differenti rispetto a quelli di Duino.
Adesso la vera partita si disputa tra Spinoglio, Regione Fvg, Friulia, Invitalia, che sono gli attori chiamati a finanziare e a gestire la riconversione. Servono non meno di 30 milioni, in massima parte destinati a commissionare il nuovo impianto. Le parti sono all’opera per chiudere l’operazione dopo il vertice romano di dieci giorni fa.
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