Non esistono bimbi difficili ma genitori da educare

TRIESTE «Esistono davvero i bambini difficili?». È la provocazione lanciata da Marzia Del Negro, pedagogista clinico e psicomotricista funzionale, in un incontro intitolato “Le piccole pesti”, tenuto giovedì scorso nella sede triestina dell’associazione La Cordata dedicata alla genitorialità.
«L’espressione “bambini difficili” è tanto abusata e spesso diventa un’etichetta - osserva Del Negro, presidente de La Cordata- soprattutto in ambito scolastico. Si vive un’escalation di problemi comportamentali e di conseguenza i genitori e le altre figure educative entrano in crisi. Bisogna partire da un lavoro sulla propria persona. Ad esempio, capire il motivo per cui un bambino dice “no” a qualsiasi proposta nella nota fase che va dai 2 ai 4 anni». Uno stadio indispensabile per la crescita dei più piccoli perché è attraverso questo distacco che si costruisce la propria identità. «Il problema di fronte ai capricci sono spesso le nostre reazioni di adulti che a volte non sono adeguate. Fa male sentirsi dire “no” e si finisce per minacciare i bambini con punizioni che non aiutano. Dobbiamo dare loro dei limiti, essere coerenti e dettare poche regole, ma chiare».
La Cordata nasce nel 2017 come associazione culturale internazionale a Camporosso (Ud) e poi viene esportata a Trieste. Tra le proposte pedagogiche, i seminari residenziali e gli incontri sulle regole che coinvolgono genitori e figli, spiccano le “spasseggiate”, camminate nella natura pensate per tutta la famiglia. Oltre alla pedagogista Del Negro, fanno parte del team anche Laura Mullich, psicoterapeuta, e Heidi Kanduth, esperta nella conduzione di laboratori creativi.
“Le piccole pesti” è stata la prima di 5 «serate di dialogo» rivolte a genitori ed educatori; incontri gratuiti, accompagnati da un momento conviviale. Nei prossimi appuntamenti si parlerà di paure, bugie, emozioni e creatività. «L’obiettivo– conclude Del Negro- è quello di restituire una certa competenza ai genitori che invece si trovano spesso a chiedere consigli e a delegare l’educazione alle varie figure professionali. Ma questo non fa bene ai bambini che hanno bisogno della presenza dei genitori. E i genitori, a loro volta, hanno bisogno di sentirsi competenti e capaci». (Per info 340-2717323). —
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