Non solo architetto, il Fabiani filosofo in un libro inedito

Largamente conosciuto come architetto e ingegnere, Max Fabiani non cessa di stupire chi esplora il variegato mondo dei suoi interessi oltre la professione. Inventore, pittore e poeta, Fabiani si rivela anche uno scrittore sintetico e incisivo e persino buon filosofo.
Le sue riflessioni e acute annotazioni sono, anche, idee scomode o visionarie e sono state stampate nel 1946 come “Acma, l’anima del Mondo”. Il volume venne ritirato precipitosamente dalla circolazione dallo stesso Fabiani, ma rimase sospeso e l’autore continuò a lavorarci integrandolo e correggendolo. Questo “secondo” testo dal titolo “Acma, l’anima del Mondo 1958” si può ora leggere per volontà dell’Associazione culturale “Maestro Rodolfo Lipizer” Onlus di Gorizia.
In occasione del sessantesimo anniversario dalla sua redazione, il libretto verrà presentato al Trgovski dom martedì alle 18 da Diego Kuzmin e Patrizia Ugrin, curatori dell’edizione pubblicata da Nuove Edizioni della Laguna. Sarà un modo per scoprire un nuovo lato dell’architetto.
All’introduzione di Marco Pozzetto, sono stati aggiunti i contributi all’interpretazione scientifica del testo a cura del professor Fabio Ferrari, fisico insigne e nipote dello stesso Max Fabiani.
Secondo Kuzmin e Ugrin quelle di Fabiani non erano profezie, «ma innegabilmente Fabiani aveva la capacità di anticipare i tempi, di intuire sviluppi e tendenze all’epoca non percepibili ai più, oppure ipotizzare soluzioni logiche ma (per quel momento) irrealizzabili per carenza di tecnologia».
Sempre per i curatori, «gli spunti sono molti e offrono un percorso piacevole e alternativo, tra scienza e fantascienza, alla scoperta di un aspetto insolito di una delle più singolari personalità del nostro territorio».
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