Nubifragio a Zara, danni per 134 milioni

Circa un miliardo di kune, pari a 134 milioni di euro: a tanto ammonterebbero i danni materiali causati dal nubifragio che si è abbattuto lo scorso 11 settembre sulla città e sulla regione di Zara. Il condizionale è d’obbligo giacché si tratta di una stima ancora provvisoria: la cifra è destinata ad aumentare.
Il dato è emerso dopo la riunione che si è tenuta ieri a Zara, e alla quale hanno partecipato il governatore della regione Božidar Longin e i sindaci delle municipalità dello Zaratino, proprio per fare il punto sugli allagamenti causati dall’incredibile quantità di acqua (fino a 300 litri di pioggia per metro quadrato) caduta nel giro di poche ore. Già nella riunione di ieri avrebbe dovuto essere proclamato lo stato di calamità naturale per la Contea di Zara, ma governatore e primi cittadini hanno optato alla fine per un rinvio: la decisione dovrebbe venire presa alla fine della settimana in corso.
È stato deliberato infatti di concedere ancora un paio di giorni ai residenti delle località colpite dal maltempo per la denuncia dei danni patiti; ma si tratta anche di capire ciò che accadrà nelle prossime ore, giacché i meteorologi annunciano nuove e devastanti bombe d’acqua a partire dalla giornata di oggi. Basta ricordare che l’11 settembre l’intera città di Zara era rimasta senza acqua potabile, l’ospedale era stato allagato - cinque le sale operatorie fuori uso, una era stata equipaggiata per far fronte agli interventi urgenti e anche il cimitero era finito sott’acqua. Il nubifragio nello Zaratino aveva fatto seguito a oltre cento giorni di assoluta siccità, accompagnata da numerosi e vasti incendi.
E le situazioni di emergenza si sono poi susseguite nei giorni successivi, mettendo in ginocchio anche le coltivazioni. L’ultima in ordine di tempo è stata quella che si è verificata a Spalato, colpita nella tarda mattinata di ieri da un forte maltempo con pioggia copiosa, vento e grandine che per qualche ora hanno paralizzato la città, bloccando i trasporti stradali e causando disagi a non finire.
Anche in diverse zone del Quarnero e dell’Istria, soprattutto lo scorso weekend, ci sono stati danni e problemi. Per quanto riguarda la regione fiumana, il maltempo si è fatto particolarmente sentire lungo la riviera di Crikvenica e Novi Vinodolski, così come sulle isole di Veglia e Arbe, dove sono stati allagati negozi, scantinati, vie, piazze, strade e terreni agricoli. Numerosi gli interventi dei vigili del fuoco, effettuati soprattutto per trarre in salvo le persone rimaste intrappolate nelle loro auto.
Resta emblematico il caso di Arbe: nei primi 18 giorni di settembre i pluviometri sull’isola hanno registrato la caduta di 461 litri di pioggia per metro quadrato. Si tratta del maggiore quantitativo rilevato a partire dal 1978, anno d’inizio delle misurazioni. Fino a questo momento il mese più piovoso ad Arbe era stato l’ottobre del 1992, con 380 litri.
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