Nuova collocazione per le bancarelle: due file in piazza Grande



Da novembre la collocazione delle bancarelle del mercato presenti sulla sede ghiaiosa di piazza Grande è stata ridisegnata. I banchi sono stati disposti su due file parallele, in corrispondenza della prosecuzione dei tre borghi cittadini. In questo modo sulla sede ghiaiosa trovano posto 51 bancarelle, alle quali si aggiungono le 48 presenti sull’anello lastricato della piazza. «Questa collocazione – commenta il presidente della Fiva Udine ambulanti, Cristiano Zabeo, presente anche al mercato di Palmanova – ha migliorato la fruibilità da parte degli utenti. Certamente la realtà dei mercati, non solo di quello di Palmanova, ha in corso un processo di stabilizzazione che va seguito con molta attenzione».

Ci sono, secondo Zabeo, almeno due elementi da considerare: da un lato il fatto che diversi ambulanti extracomunitari si stanno riposizionando su attività a posto fisso lasciando liberi degli spazi, dall’altro il fatto che, tra gli ambulanti storici, manchi il ricambio generazionale. Per quanto riguarda nello specifico la realtà di Palmanova, Zabeo sottolinea anche che l’ingresso nell’Unesco ha portato qualche presenza turistica in più al mercato nella pausa pasquale e nel periodo estivo. «Per migliorare la situazione si dovrebbe – aggiunge investire sulla promozione nei confronti del mercato. È un obiettivo che dobbiamo perseguire noi per primi, ma anche in collaborazione con le amministrazioni».

Alcuni ambulanti fanno notare che alcune difficoltà si sono registrate per i lavori che hanno interessato i borghi cittadini in questi mesi. Altri rimarcano il fatto che il cambiamento della viabilità cittadina ha rappresentato un problema specialmente per i clienti più anziani .

Sul mercato interviene anche l’assessore al commercio di Palmanova, Thomas Trino. «CL’idea è ora quella di arricchire l’appuntamento del lunedì con iniziative, eventi per attirare sempre più persone e accrescere interesse attorno al mercato di Palmanova. Esamineremo le proposte che ci verranno dagli ambulanti stessi». —

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