Nuova scogliera del lungomare di Trieste: posati a Barcola i primi massi
Partiti i lavori sulla linea di costa Benetto Croce.
La barriera servirà a limitare i danni delle onde

I primi massi in pietra arenaria che rinforzeranno la scogliera del lungomare Benedetto Croce di Barcola sono stati posizionati ieri mattina. Più di dieci camion al giorno per i prossimi sessanta giorni si occuperanno di trasportarne altre 3.800 tonnellate, che andranno a rinforzare gli scogli già presenti in quel tratto di riviera, erosi e spostati da decenni di moto ondoso e soprattutto dalle forti mareggiate dello scorso autunno.
I lavori sono partiti alla presenza del sindaco Roberto Dipiazza, dell’assessore alla Pianificazione territoriale Michele Babuder e dei tecnici del Comune che negli ultimi mesi hanno progettato l’intervento, per un valore di 362 mila euro finanziati dalla Protezione civile regionale. Erano presenti anche i consiglieri di Forza Italia Alberto Polacco e Lorenzo Giorgi.

«L’impegno preso dall’amministrazione comunale è stato mantenuto», ricorda l’assessore Babuder, precisando come «con questo ultimo, storico intervento il lungomare potrà finalmente tornare alla normalità». I camminamenti sono stati ripristinati, le aree verdi e il parco giochi sistemati.
Mancava solo il rinforzo della scogliera, che in futuro servirà a stemperare il moto ondoso in profondità quanto in superficie, così da proteggere la riviera dall’impeto del mare e prevenire eventuali importanti danni come quelli riportati un anno fa.

I camion stanno già scaricando i massi, provenienti dalle cave di Monrupino, nel deposito allestito in piazzale XI Settembre. Poi, con delle pale meccaniche, i macigni verranno posizionati lungo i 455 metri di scogliera davanti al lungomare Benedetto Croce. Si tratta della parte di riviera più colpita dalle mareggiate del 27 ottobre e del 3-5 novembre 2023, che causarono importanti danni (ripristinati) alle banchine, ai percorsi in cubetti e alle aree verdi.
L’operazione prevede di intervenire sulla scogliera esistente, allargandola di circa un metro e mezzo, portandone la profondità a sei metri e innalzandone la quota di 60-80 centimetri. In questo modo si realizzerà una barriera frangiflutti più resistente di quella attuale, progettata perché in futuro, in caso di alta marea e forte vento, le onde vengano spezzate e stemperate ancor prima di arrivare sulla costa.
I lavori hanno una durata stimata di 60 giorni (90 a disposizione da contratto), ma – spiega Babuder – l’impegno delle ditte è di portare a termine l’intervento già per il periodo festivo.
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