Nuova vita per il Bastione fiorito

La pista da ballo circolare è stata rimessa a lucido, ma è rimasta quella che dalla fine degli Anni Quararanta e fino ai primi Anni Settanta era stata il fulcro del ballo e della dolcevita triestini. Ora tutt’attorno ci sono sedute di legno, lampade stile retrò e una caratteristica fontana. Sulla terrazza danno tre sale appena restaurate dotate di grandi vetrate e con travi di legno a vista sul soffitto. Di sotto, il fantastico panorama dei tetti della città di Trieste. Così è stato fatto rivivere il Bastione fiorito del Castello di San Giusto: i lavori, costati all’incirca 800mila euro, si sono conclusi dieci giorni fa e ieri c’è stato il sopralluogo finale dell’assessore comunale ai Lavori pubblici Andrea Dapretto e della direttrice dei Civici musei Maria Masau Dan. Perché le sale sono destinate a essere uno spazio espositivo “panoramico” per rassegne e mostre temporanee, ma forse anche per ospitare un futuribile Museo della città non statico, bensì smontabile e rinnovabile.
A San Giusto (dove il precedente restyling totale risaliva al 1935), anche se rimangono ancora lavori di pulizia da fare sulle mura del castello e il riordino dell’armeria, si è concluso un megarestauro protrattosi per otto anni e costato complessivamente 7 milioni di euro e che ha ridato vita al Bastione Lalio con la Bottega del vino e al Cortile delle milizie, con una capienza di 1900 spettatori, e che sta ospitando una nuova serie di spettacoli (solo due giorni fa il concerto di Goran Bregovic) dopo celebri e datate rassegne del Festival del cinema di fantascienza e del Festival dell’operetta.
Sul Bastione fiorito invece nel lontanissimo 1949, in una cornice ultramondana, venne scelta Miss Trieste. Madrina d’eccezione della serata Fulvia Franco che solo pochi mesi prima era stata eletta Miss Italia e che l’anno successivo avrebbe sposato il pugile Tiberio Mitri nel più celebre e sfortunato matrimonio dell’intera storia di trieste. Quella sera al Bastione fiorito Fulvia Franco e tutti i presenti si scatenarono nelle danze e nel boogie-woogie suonato da orchestrine ruggenti: militari americani del Governo militare alleato e signorine della Trieste bene con vitini da vespa.
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