Nuove telecamere a Monfalcone: un progetto da oltre 900 mila euro

Il budget chiesto dal Comune alla Prefettura, che dispone di risorse regionali ah hoc. Prevista l’installazione di altri 51 impianti hi-tech e 12 di lettori-targa “intelligenti”

Laura Borsani
Una telecamera aerea in centro Foto Katia Bonaventura
Una telecamera aerea in centro Foto Katia Bonaventura

L’amministrazione di Monfalcone punta a un’ulteriore implementazione del sistema di videosorveglianza, nella prospettiva di una copertura “estensiva” del territorio ai fini della deterrenza e della sicurezza. L’esigenza emersa, fa sapere il Municipio, è quella di garantire nuovi siti da sottoporre al controllo dell’occhio elettronico, ritenuti “sensibili”, per consentire appunto un capillare monitoraggio a tutela dei cittadini.ritenuti “sensibili”, per consentire appunto un capillare monitoraggio a tutela dei cittadini.

Che la sicurezza rappresenti una priorità sulla quale il governo comunale pone particolare attenzione è una costante, mantenuta in ragione delle stesse peculiarità del territorio, in termini di «alta densità abitativa, incidenza del tessuto industriale-produttivo e dinamiche sociali».

In questo senso, il Comune ha ritenuto di cogliere l’opportunità venuta dal nuovo finanziamento messo a disposizione dalla Regione, che ha destinato a ogni Prefettura un milione di euro. La domanda di contributo, da parte dell’ente monfalconese, è pari a ben 902.310,75 euro. Il progetto, allegato alla richiesta, consiste nella dotazione in 41 punti della città di 51 telecamere hi-tech e 12 lettori-targa “intelligenti”. Un piano, dunque, di evidente consistenza, frutto della preliminare interlocuzione con le forze dell’ordine nell’individuazione dei punti più strategici. Del resto, i fondi in questione, previsti dalla legge regionale 7 del 2024, sono mirati a «migliorare la sicurezza urbana e la prevenzione dei reati», per «sostenere progetti di ampliamento e ottimizzazione dei sistemi di videosorveglianza». È chiaro che, stante il finanziamento complessivo di un milione di euro a disposizione della Prefettura di Gorizia, la copertura su Monfalcone potrebbe risultare parziale rispetto alla domanda, al netto dell’eventuale validità del progetto presentato. In tal caso, il Comune si riserva di rivalutare la realizzazione degli impianti, in relazione al quantitativo di fondi che saranno erogati dalla Prefettura stessa.

Il piano rispecchia come si diceva l’esito del confronto tecnico tra il Comune e il Commissariato di Polizia, la Compagnia dei Carabinieri, la Guardia di Finanza e la Polizia locale, confronto dal quale appunto sono emerse «nuove necessità di controllo, in particolare in siti sensibili, il cui potenziamento delle telecamere risulta fondamentale per garantire ulteriormente la sicurezza per i cittadini», come spiega il vicesindaco reggente Antonio Garritani. Attualmente la rete di videosorveglianza conta 218 impianti, a fronte di 346 telecamere ottiche a 360 gradi. Il progetto prevede la fornitura e la posa in 51 nuovi punti della città di 28 telecamere multisensor e 23 bullet, affiancati dai 12 sensori di rilevamento targhe, con l’installazione di un’infrastruttura in fibra ottica per il collegamento e la gestione centralizzata dei dati. Le zone interessate sono diverse, si va dalle strade di alto scorrimento a una serie di incroci “sensibili”, anche in termini potenziali di rischio di incidenti stradali, aree verdi e parcheggi, fino alla passeggiata lungo l’argine Est- Ovest di Marina Julia. Il compendio tecnologico considera inoltre i relativi apparati di ripresa, gli “armadi” stradali per la concentrazione dei dati, le infrastrutture in fibra ottica e i sistemi di archiviazione e gestione dei dati stessi.

«Potenziare il sistema di videosorveglianza a Monfalcone è una priorità per rispondere in modo ancora più efficace alle esigenze di sicurezza dei cittadini - ancora Garritani -. La richiesta di finanziamento alla Prefettura si inserisce in un piano di sviluppo che negli ultimi anni ha già visto notevoli investimenti per l’installazione di apparati all’avanguardia e che oggi punta a colmare le aree ancora sprovviste di copertura o in cui si ravvisa la necessità di ampliarne la portata. Abbiamo quindi voluto cogliere l’opportunità offerta dalla Regione presentando un progetto dettagliato perché riteniamo che il sistema di videosorveglianza risulti essenziale non solo per la prevenzione ma anche per la repressione dei reati, grazie a una maggiore capacità di presidio del territorio».

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