Nuovo atto vandalico al Csm della Maddalena di Trieste: danneggiato il portone

Infranto l’altra notte il vetro sul lato di via Molino a vento. Cgil, Cisl e Fials: “Urgono provvedimenti da parte di Asugi”

Laura Tonero
Il vetro del Csm rotto con un masso (a sinistra il dettaglio, in basso a destra la grossa pietra)
Il vetro del Csm rotto con un masso (a sinistra il dettaglio, in basso a destra la grossa pietra)

TRIESTE Il Centro di salute mentale della Maddalena è stato preso di mira ancora una volta dai vandali, che nella notte tra lunedì e martedì hanno infranto i vetri della porta d’ingresso che si affaccia su via Molino a Vento. Ad accorgersi dell’ennesimo spiacevole episodio andato a colpire lo stesso Centro, il personale impegnato in quella struttura e più in generale l’Azienda sanitaria, sono stati gli operatori che hanno iniziato il turno nelle prime ore del mattino.

Non è chiaro se l’intenzione dei vandali fosse semplicemente quella di rompere un vetro, o invece di avere accesso alla serratura interna, così da poter aprire poi la porta. Il vetro potrebbe essere stato infranto tirando un sasso, così come sferrando un pugno. Gli operatori hanno avvertito le forze dell’ordine. Si tratta, come dicevamo, dell’ennesimo episodio messo a segno contro quella struttura, che oltre alle aggressioni da parte di alcuni pazienti, ha registrato anche atti vandalici contro le automobili di Asugi utilizzate dal personale.

Solo dieci giorni fa, infatti, ignoti avevano imbrattato con del cibo e arrecato dei danni al parabrezza di una vettura sistemata all’esterno del Centro. Non è chiaro se gli autori di simili gesti siano dei pazienti seguiti dallo stesso Csm o meno.

«Con l’auspicio che vengano adottati tutti i provvedimenti necessari a salvaguardare il bene pubblico e soprattutto il personale che manifesta tutta la sua preoccupazione per quanto accade – così Fials, Cisl e Cgil che ieri hanno reso pubblico quanto accaduto –, rileviamo che questi episodi continuano ad accadere troppo spesso».

Le tre organizzazioni sindacali hanno in più occasioni chiesto vengano prese quanto prima delle contromisure. «Constatiamo come le nostre richieste di aumentare le misure di sicurezza presso le strutture più esposte a questi atti vandalici non hanno sortito ancora nessun risultato – scrivono Fials, Cgil e Cisl in una nota congiunta –, e nel frattempo i costi dei danni, per fortuna solo materiali, restano a carico della collettività. Asugi batta un colpo e pensi alla sicurezza dei propri dipendenti».

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