Nutrie, 11 milioni di euro per riparare i danni agli argini

UDINE. Ammonta a oltre undici milioni di euro l’importo necessario per interventi di ripristino degli argini a causa delle perforazioni causate dalle nutrie nella Bassa friulana, ripristini che...

UDINE. Ammonta a oltre undici milioni di euro l’importo necessario per interventi di ripristino degli argini a causa delle perforazioni causate dalle nutrie nella Bassa friulana, ripristini che interessano 80 chilometri di canali in gestione. La stima dei danni causati dal roditore è del Consorzio di bonifica Bassa friulana il cui direttore, Luca Gargioli, è intervenuto al focus promosso e organizzato dall’amministrazione provinciale di Udine.

«A difesa degli argini e dei canali, nelle nuove opere e nei ripristini spondali - ha ricordato Gargioli - vengono collocate speciali reti antinutrie o, in alternativa, viene realizzato il presidio delle scarpate con pali e pietrame».

Anche la Provincia di Udine - come hanno evidenziato in apertura il presidente della Provincia, Pietro Fontanini, e l’assessore alla Caccia e pesca, Marco Quai - sta adottando misure per un contenimento adeguato delle nutrie a tutela della tenuta idraulica dei canali artificiali e naturali in particolare nel Medio e Basso Friuli». Le nutrie, infatti, scavano tane che possono arrivare fino a 6 metri di lunghezza con un foro variabile da 20 a 40 centimetri.

Fori di notevoli dimensioni tali da compromettere seriamente la resistenza degli argini. La Provincia di Udine, che si occupa dei prelievi di questa specie (nel 2013 sono stati catturati dalla Polizia provinciale 600 capi) ha deciso di potenziare l’attività acquistando 140 gabbie.

«Quello delle nutrie – ha spiegato Quai – è un problema che incide su buona parte del territorio provinciale. Questi grossi roditori stanno colonizzando gli argini dei canali tanto che la Provincia di Udine, sensibilizzata sulla problematica anche da parte degli agricoltori, è dovuta correre ai ripari con diverse operazioni di contenimento, anche in deroga, per far fronte alla rapida diffusione di questa specie. Le nutrie hanno un’elevata capacità riproduttiva, di tipo esponenziale. L’acquisto delle gabbie rappresenta un’ulteriore misura per contenere il numero dei capi».

Sui problemi di sicurezza idraulica dovuti alle nutrie anche la Protezione civile della Regione Friuli Venezia Giulia ha eseguito specifici monitoraggi lungo i corsi d’acqua che sono stati illustrati dal geologo Fabio Di Bernardo. Le nutri, dette anche castorini, osno roditori di grandi dimensioni, con lunghezza della testa e del corpo tra 43 e 63 centimetri. Il lolro peso variatra 5 e i 10 chili arrivando talvota a 17.

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