Oltre 500 candidati per nove posti in Italia nelle Authorithy: le nomine a gennaio
Il ministero dei Trasporti conferma: da lunedì si accelera sull’iter. Dopo la scrematura, intesa con le Regioni e passaggio parlamentare

Ancora qualche giorno e il percorso per la nomina dei presidenti delle Autorità portuali si metterà in moto. Dal ministero dei Trasporti fanno sapere che le candidature pervenute per le nove Adsp in fase di rinnovo ammontano a oltre cinquecento. Non è dato a sapere quante riguardino Trieste: il meccanismo prevede infatti che all’interno della propria domanda l’aspirante presidente possa indicare la preferenza per una singola posizione, ma anche per tutti e nove gli scali in ballo. Sempre dal ministero filtra che all’interno della maggioranza la decisione è stata quella di aspettare che si concludesse il ciclo elettorale delle regionali fra Liguria, Emilia Romagna e Umbria. Ma da lunedì si comincia appunto a fare sul serio.
Il bando si è chiuso il 30 settembre. La procedura è relativa al rinnovo delle Autorità portuali di Trieste, Genova, La Spezia, Ravenna, Civitavecchia, Bari, Taranto, Palermo e Messina. Nelle ultime settimane gli uffici del Mit hanno cominciato ad aprire le buste contenenti le manifestazioni d’interesse pervenute per verificare i requisiti e scremare chi non li possiede. Le norme stabiliscono che il presidente di un’Autorità portuale sia «scelto fra cittadini dei paesi membri dell’Unione europea, aventi comprovata esperienza e qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale». Il curriculum sarà insomma fondamentale, così come l’assenza di possibili conflitti d’interesse: da qui il parere appena emesso dall’Autorità nazionale anticorruzione sull’esclusione di candidati che nei due anni precedenti abbiano ricoperto posizioni di vertice in società operanti in un determinato porto.
Dal Mit filtra inoltre che l’auspicio del ministro Matteo Salvini e del suo vice Edoardo Rixi è di firmare i decreti di nomina «entro le prime settimane di gennaio». Difficile dire se la previsione sia ottimistica o meno, rispetto a un iter che affida la nomina al ministero, sulla base però dell’intesa da raggiungere con il presidente della Regione interessata. Soltanto successivamente arriverà il passaggio parlamentare, con le Commissioni competenti di Camera e Senato chiamate a esprimere un parere consultivo sui nomi di fatto già blindati.
Il ministero dovrebbe pescare all’interno delle liste di nomi che emergeranno dalla scrematura in corso, ma da più parti si ritiene che il bando sia scritto in modo tale da permettere di scegliere anche chi non ha presentato domanda. Difficile che ciò avvenga, ma il bando del Mit sottolinea che «il presente avviso non ha natura concorsuale ed è pubblicato al solo fine di raccogliere le eventuali manifestazioni di interesse. Si precisa che non è prevista alcuna procedura selettiva, non verrà pubblicata alcuna graduatoria, né sarà reso pubblico l’elenco di coloro che avranno presentato il proprio curriculum».
La scelta è dunque tutta politica ed è inevitabile domandarsi se la politica abbia già dei nomi in mente a Roma e in Friuli Venezia Giulia. E se, al di là delle capacità tecniche dei vari papabili, sarà avviato in tempi brevi un tavolo della maggioranza di governo teso a suddividere le designazioni tra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. La scelta dei candidati passa da qui e, in alcuni casi, per il confronto tra un ministero a trazione leghista e amministrazioni regionali di centrosinistra. Non è questo il caso del Friuli Venezia Giulia, dove il governatore Massimiliano Fedriga appartiene a sua volta al Carroccio.
Fedriga per ora prende tempo: «Ci sono molte sensibilità che in questi mesi mi sono state espresse da più parti. Aspetto ovviamente la proposta che arriverà dal ministero per valutare l’intesa. Di questo non parlo finché non avrò i nomi, perché ci sono sensibilità che delle volte si tramutano in pressioni. Dobbiamo invece lavorare nella piena trasparenza e nell’interesse collettivo del porto di Trieste».
Riproduzione riservata © Il Piccolo