Oltre 700 ragazzi per il gran finale del “Piccolo in classe”

L’incontro al Teatro La Contrada per assistere con i tutor alle lezioni dei giornalisti Bolzoni, Borlenghi e Bruschi
Lasorte Trieste 22/02/18 - Teatro Bobbio, Il Piccolo Scuola
Lasorte Trieste 22/02/18 - Teatro Bobbio, Il Piccolo Scuola

TRIESTE «È bellissimo vedere il teatro gremito di giovani», ha esordito ieri mattina il presidente del Circolo della stampa Pierluigi Sabatti dal palco del Teatro La Contrada, nell’introdurre l’incontro conclusivo del laboratorio di giornalismo “il Piccolo in classe”. Oltre 700 studenti, accompagnati da insegnanti e tutor, hanno assistito alle lezioni dei giornalisti Attilio Bolzoni, Carlo Borlenghi e Marianna Bruschi. Presente anche il direttore del Piccolo Enzo D’Antona, che ha detto ai ragazzi: «Il giornalismo è un esercizio di democrazia. Spero che qualcuno di voi venga a bussare alle nostre porte per intraprendere il lavoro più bello del mondo».



Bolzoni ha iniziato negli anni Settanta all’Ora di Palermo, finché nel 1982 è passato a Repubblica. «Vengo dal centro Sicilia ma il mestiere di giornalista si fa allo stesso modo ovunque: occupandosi della realtà che si ha attorno – ha raccontato –. Quando arrivai a Palermo, avevo poco più di vent’anni, mi sembrava un film: ogni giorno morivano almeno cinque persone tra magistrati, poliziotti, sacerdoti, giornalisti, funzionari pubblici. L’Ora era un giornale piccolo, l’altra voce rispetto al Giornale di Sicilia, schierato dalla parte del potere. La differenza tra mafia e criminalità comune è che la prima è sempre stata protetta dal potere. I giovani giornalisti oggi devono riprendersi le fonti e non stare solo davanti ai computer».



Carlo Borlenghi ha iniziato la sua carriera di fotografo seguendo le regate locali sul lago di Como, vicino al suo paese d’origine. Fin da giovanissimo si è specializzato nella fotografia nautica, coprendo gli appuntamenti di Coppa America ma anche quelli a firma Rolex. «Quando uno piange, ride, esulta: ecco l’attimo più difficile da immortalare. Per il resto le regate sono tutte uguali – ha spiegato –. Se perdi il taglio del traguardo e l’espressione di chi l’ha portato a termine perdi il momento. Lavoro da anni come fotografo ufficiale della Barcolana: la sfida è trovare ogni anno un’immagine nuova».

È infine intervenuta Marianna Bruschi, a soli 34 anni responsabile del Visual Lab del gruppo editoriale Gedi: una struttura trasversale a tutte le redazioni del gruppo, specializzata nella sperimentazione di nuovi linguaggi giornalistici. Ha lavorato nelle redazioni locali di tutta Italia ottenendo la nomina di caposervizio. Bruschi si occupa anche di progetti di narrazione di viaggio per studenti: ne ha realizzati da Sarajevo a Berlino, passando per la California, dando copertura mediatica completa alle peregrinazioni di studio di circa 300 ragazzi. È inoltre esperta di social network e data journalism.

Al laboratorio hanno partecipato gli istituti Dante-Carducci, Petrarca, Oberdan, Preseren, Slomsek, Nautico, Galvani, Volta, Nordio e Deledda-Fabiani. Gli elaborati degli aspiranti cronisti saranno pubblicati in un inserto speciale del Piccolo oltre che sul sito web del quotidiano. I migliori saranno premiati con una cerimonia nello stesso teatro, durante la quale saranno consegnate sei borse di studio messe a disposizione dalla Fondazione Ananian e da Coop Alleanza 3. 0.
 

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