Oltre settemila donazioni di sangue: +5,4% volano Gorizia, Medea, Moraro e Savogna

Isontino, «popolo di donatori di sangue e di tante persone che fanno solidarietà». È stato un 2018 da incorniciare per l’Advs nel Goriziano. Fidas Isontina, l’associazione che raccoglie tutti i donatori volontari, ha chiuso il 2018 con un totale di 7.335 donazioni, in sensibile aumento rispetto al 2017: sono state infatti 5.551 le unità di sangue intero raccolte nel corso dell’anno, a cui si aggiungono 1.561 donazioni di plasma e 223 di piastrine. In totale ben 373 donazioni in più rispetto al 2017 con un lusinghiero incremento del 5,4%.
«Questo brillante risultato è il frutto di un grande lavoro sia a livello provinciale sia sezionale nella promozione e nella chiamata alla donazione. A livello provinciale – rimarca il presidente Feliciano Medeot – sta dando i riscontri sperati il servizio di segreteria per la chiamata alla donazione e l’assistenza alle sezioni».
Altrettanto bene i risultati sezionali: importante l’exploit della sezione “Remo Uria Mulloni” di Gorizia che ha chiuso il 2018 con ben 1.220 donazioni complessive, chiudendo a 171 donazioni in più rispetto allo scorso anno (+16,3%). «Questo è il frutto – prosegue Medeot - di un continuo impegno della sezione nella chiamata alla donazione, nella organizzazione di donazioni collettive e nella gestione dell’informatore associativo, presente nei sabati in cui è aperto il trasfusionale a Gorizia». Bene anche Grado (681 donazioni totali pari ad un incremento del 5,6% per i donatori dell’Isola d’oro) e tra le piccole sezioni Medea (150 donazioni, con un incremento del 18%), Doberdò del Lago, Savogna d’Isonzo e Moraro.
I donatori isontini che si sono recati a donare nel corso del 2018 sono stati complessivamente 3.890, con una media di 1,9 donazioni (l’indice donazionale più alto di tutto il Fvg), ma ci sono ancora buoni margini di crescita se consideriamo che 1985 donatori si sono recati una sola volta a donare. Buono anche il contributo delle donazioni “in rosa”: sono state ben 1.722 (pari al 24% del totale) mentre 948 sono stati i prelievi dei giovani under 28 (pari al 13% aumentate di 70 donazioni rispetto al 2017).
Altro dato di assoluto interesse riguarda la modalità della donazione. Nonostante alcune criticità dovute alla lunghezza della donazione (quasi un’ora) e al numero contingentato di posti disponibili, le donazioni di plasma e piastrine sono state il 24,32% del totale in linea con il 2017. Mentre, per quanto riguarda la donazione di sangue intero, si evidenzia una buona corrispondenza tra quanto è stato donato dai donatori di Fidas isontina rispetto a quanto è stato consumato negli ospedali del dipartimento di medicina trasfusionale di Trieste (da cui dipendono funzionalmente i due centri trasfusionali di Gorizia e Monfalcone, ndr): si dona quindi quello che serve e sempre più quando serve, e non solo. I donatori isontini con il loro gesto volontario garantiscono la totale autosufficienza del consumo di emocomponenti degli ospedali regionali e, in regime di compensazione interregionale, contribuiscono pure all’autosufficienza nazionale.
«A due anni dalla costituzione di Fidas isontina – conclude il presidente Medeot – il bilancio è, quindi, positivo. Nei primi mesi del 2019 molte sezioni saranno chiamate al rinnovo dei direttivi sezionali. L’auspicio è che accanto ai dirigenti che intenderanno proseguire il loro impegno associativo si aggiungano forze giovani in grado di dare nuove idee, nuove forze per continuare la promozione della donazione di sangue su tutto il nostro territorio». —
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