Opicina rivendica i suoi 700 anni di storia

Un antico documento fa risalire l’origine del borgo carsico al 1315. Promosso un comitato per festeggiare l’anniversario
Di Maurizio Lozei

OPICINA. Opicina è un paese antico, il principale del Carso, e dunque merita di essere festeggiato con una serie di iniziative di cui il municipio triestino deve farsi promotore. La richiesta arriva dalla circoscrizione di Altipiano Est, lesta nel recepire una lettera inviatale dall’Associazione culturale Marino Simic con una precisa domanda in tal senso. La motivazione per promuovere quest’anno una serie di iniziative storico culturali che pongano il borgo opicinese in evidenza deriva dalla considerazione di un antico documento esistente nell’Archivio Capitolare. Lo scritto che risale al 1315 fa riferimento alla chiesa di San Bartolomeo di Opicina e, nella citazione, compare la denominazione di “Obchena”. Così riporta lo storico Fabio Zubini, scomparso nel gennaio dello scorso anno, nel suo volume dedicato alla borgata edito dalla Italo Svevo nel dicembre 2007.

Prendendo spunto da questa informazione, l’associazione culturale Marino Simic ha inviato una comunicazione al Comune e alla circoscrizione di Altipiano Est con la quale ha chiesto ufficialmente al sindaco e alla giunta di farsi promotori delle celebrazioni per il settecentesimo anniversario della fondazione di Opicina. Altri documenti che parlano dell’antica Opicina sono conservati nell’Archivio Capitolare di Trieste e datano 1317, 1318 e 1319. Il nome di “Opchena” e le successive denominazioni del borgo sono registrate negli Statuti di Trieste a partire dal 1350. È evidente che il primo documento in cui viene citata la chiesa parrocchiale fa presumere che l’edificio sia stato edificato ben prima del XIV secolo, e dunque la nascita del borgo opicinese risulterebbe spostata più in la nel tempo. Tuttavia l’associazione ha preso per riferimento il lavoro di ricerca fatto dallo storico Zubini, dove con certezza i documenti individuano la chiesa parrocchiale dedicata a San Bartolomeo agli albori del 1300.

La festa del patrono di Opicina cade il 24 di agosto, data dalla quale, secondo l’associazione opicinese, dovrebbe iniziare la serie di iniziative dedicata al borgo che condivide con Trieste l’onore di essere capolinea della mai troppo lodata trenovia che collega il capoluogo regionale con l’Altopiano Carsico. «La richiesta da noi inviata al Comune risale allo scorso marzo, ma sinora non abbiamo avuto un cenno di risposta – afferma Marco Simic per l’associazione che oltre a aver organizzato mostre e memoriali sui costumi locali e cittadini si è impegnata per far includere il Tram di Opicina tra i beni tutelati della Soprintendenza ai Beni culturali. Sarebbe davvero un peccato – continua Simic - se il Municipio trascurasse questo nostro invito. Ci riserviamo di strutturare in tempi brevi questa nostra richiesta con maggiore dettaglio e articolazione. Certo è che Opicina è un punto di riferimento per tutto il Carso, una frazione che per attività e storia merita un’attenzione particolare». Della stessa opinione il secondo parlamentino, che sulla questione ha appena inviato una mozione al primo cittadino e ai suoi uffici competenti.

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