All’ospedale di Monfalcone nel 2024 nati 765 bambini, quattro su dieci da genitori stranieri
Il bilancio del Punto nascita con numeri in linea con il trend storico. Azzerati i posti vacanti in reparto: organico tutto al femminile
Il Punto nascita di Monfalcone mantiene la sua capacità di attrazione, forte della qualità e della tipologia dei servizi offerti, tra i quali il collaudato percorso di accompagnamento delle gestanti, con la presa in carico fino al periodo post-partum, garantendo l’assistenza a domicilio.
Il 2024 si chiude con 763 parti (dato aggiornato al 23 dicembre), due dei quali gemellari. Un risultato in linea con il trend degli anni precedenti, ben lontano invece dal record degli 826 parti registrato nel 2023.
Complessivamente al servizio del San Polo sono nati 765 bambini, di cui 377 femmine e 388 maschi, in questo caso in inversione di tendenza rispetto alla maggiore incidenza mediamente registrata per il sesso femminile. I piccoli nati da genitori stranieri sono 323, vale a dire il 42,5% del totale, e a spiccare come sempre è la nazionalità bengalese, pari al 53%, con 172 bebè. A scendere, tra le altre nazionalità, e a netta distanza, segue la Romania, con 27 nati, la Macedonia (17), l’Albania (16) ed il Marocco (13).
Da segnalare l’indice di appropriatezza in ordine ai parti cesarei primari, intesi senza pregressi interventi in tal senso, pari al 13%, rispetto al valore nazionale inferiore al 15%, come stabilito dal ministero della Salute. «Il nostro Servizio continua a mantenere gli stessi ritmi, a garanzia della continuità delle prestazioni offerte – osserva il direttore della Struttura Complessa di Ostetricia e Ginecologia di Gorizia e Monfalcone, Pierino Boschian Bailo –. C’è un modesto calo dei parti rispetto allo scorso anno, che però aveva rappresentato il picco massimo raggiunto, pertanto nel complesso si conferma l’andamento standard».
Si rileva un aspetto significativo: l’aumento del personale medico, grazie al quale Asugi ha garantito la copertura dell’organico azzerando i posti vacanti. A questo punto, sono 13 i medici che affiancano il direttore, molti giovani, in una sorta di ricambio generazionale.
La particolarità sta nel fatto che l’intero organico medico è femminile. «Asugi si è prodigata a fornirci le risorse umane necessarie, anche per quanto riguarda il personale ostetrico – argomenta Boschian Bailo –. Con la pianta organica al completo, siamo in grado di gestire al meglio i servizi riequilibrando i carichi di lavoro distribuiti sia in ordine all’attività ospedaliera che sul territorio. In applicazione delle linee aziendali, infatti, la prerogativa è proprio lo stretto collegamento tra ospedale e territorio in termini di continuità della cura e dell’assistenza. In questo senso, il personale ostetrico e ginecologico seguono le pazienti all’interno e fuori dal presidio ospedaliero. Abbiamo molti ambulatori distribuiti nell’Isontino, possiamo contare sui Consultori di Monfalcone, Gorizia, sul Distretto di Cormons, unitamente all’ospedale goriziano, dove viene effettuata solo l’attività ambulatoriale».
Un modello improntato alla trasversalità e alla rotazione delle figure professionali, nel quale rientra anche la storica collaborazione con il Burlo Garofolo di Trieste, rivolta soprattutto ai casi che richiedono il supporto della terapia intensiva neonatale, come per i parti molto prematuri o quando necessario un intervento di secondo livello “super specialistico”.
Il Percorso Nascita rimane un riferimento per la presa in carico delle donne in ordine alle gravidanze a basso rischio che quindi vengono seguite nel territorio, mentre quelle ad alto rischio sono monitorate all’interno della struttura ospedaliera. Vengono garantiti i consueti corsi di preparazione al parto e la successiva assistenza domiciliare. Anche il personale ostetrico è aumentato, attualmente sono 38 le professioniste, oltre alla referente ostetrica aziendale.
«L’Ostetricia continua a fornire un’assistenza fisiologica al parto il più possibile naturale, sempre con l’attenzione ai parametri di sicurezza – conferma il direttore –. L’offerta annovera il parto in acqua, l’analgesia epidurale, il gas esilarante, la tecnica di rilassamento con il massaggio posturale durante il travaglio, sempre in rapporto uno a uno, e l’ostetrica segue le donne in gravidanza dall’inizio fino alla fine».
La sicurezza è garantita inoltre dalla sala operatoria per i tagli cesarei, nel blocco parto, a cui si aggiunge una seconda sala disponibile per i Tc in emergenza, in caso di contemporaneità di interventi. Tra i servizi rientra anche la diagnosi prenatale e l’ecografia ostetrica.
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