Osservatorio affidato a Vladilo
Doppio applauso e doppio brindisi ieri all’Osservatorio astronomico, nella sala riunioni di Villa Bazzoni, per il passaggio di consegne tra il direttore uscente Stefano Borgani e il nuovo direttore...

Doppio applauso e doppio brindisi ieri all’Osservatorio astronomico, nella sala riunioni di Villa Bazzoni, per il passaggio di consegne tra il direttore uscente Stefano Borgani e il nuovo direttore Giovanni Vladilo. L’annuncio della nomina da parte del consiglio di amministrazione di Inaf (Istituto nazionale di astrofisica) è arrivato di prima mattina assieme a quelle dei direttori di altri 10 osservatori nazionali. Vladilo, già vicedirettore di Borgani, ha prevalso sull’altro candidato in lizza, Fabrizio Fiore, direttore dell’Osservatorio di Roma, che comunque a gennaio si trasferirà all’istituto triestino.
Nato in Venezuela nel 1954 e arrivato in Italia a sette anni, Vladilo si è laureato all’Università di Trieste in Fisica (indirizzo astrofisico) con Margherita Hack. Si è occupato a lungo di abbondanze chimiche e polveri interstellari in galassie locali e primordiali; recentemente ha spostato i suoi interessi sugli ambienti abitabili nei sistemi planetari extrasolari. Da alcuni anni tiene un corso su “Pianeti e astrobiologia” all’ateneo di Trieste e nell’ultimo anno accademico ha tenuto un corso all’Università di Lubiana.
Noto a Trieste anche per la sua attività di musicista specializzato in ritmi sudamericani, Vladilo ha esperienze di lavoro ai telescopi europei sulle Ande cilene (a La Silla e Cerro Paranal) e a quelli di La Palma, alle Canarie. Con 170 pubblicazioni all’attivo, è stato membro di vari comitati scientifici internazionali e fa parte del direttivo della Società italiana di astrobiologia, per la quale ha organizzato convegni nazionali e internazionali.
«Ho accettato di candidarmi alla direzione – dice Giovanni Vladilo – sapendo di poter contare sul sostegno dei colleghi e su un’amministrazione di grande efficienza. Nei miei tre anni di mandato vorrei puntare sulla collaborazione interdisciplinare e sugli stretti legami che l’Osservatorio ha già con la Sissa, con l’Università e con l’Ictp anche in vista di Esof 2020. E accentuare così la presenza del nostro istituto nella vita culturale di Trieste». Vladilo eredita un Osservatorio in ottima salute non solo sotto il profilo scientifico ma anche sul piano economico, come messo in evidenza dalla puntuale relazione annuale di Borgani, contando su un bilancio che proviene per un terzo da progetti europei.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo
Leggi anche
Video