«Ossessionato dalla crisi, aveva paura per il futuro del figlio»

In quella Thailandia dove ha trovato un amaro destino, Grusovin aveva sperato invece di trovare, chissà, un luogo dove costruire un futuro per sé e la sua famiglia.
Così come aveva sognato a Tenerife, o in Brasile, o ancora, più realisticamente, nella vicina Slovenia, dove aveva infatti di recente spostato la residenza.
Era questo, negli ultimi anni, il pensiero fisso, quasi una piccola ossessione, di Giordano Grusovin. Stanco, deluso, arrabbiato con lo Stato italiano, per quelle che lui giudicava ingiustizie belle e buone: troppe tasse, burocrazia asfissiante e, soprattutto, l'impossibilità di costruire un futuro sereno per i più giovani.
«Così il pensiero di Giordano andava in particolare a nostro figlio, che vive a Roma - racconta la moglie Renata Calisti -: temeva che in futuro la situazione economica del Paese potesse peggiorare ulteriormente, e sognava quindi di trovare un luogo, magari sul mare che lui amava tanto, dove spostarci con tutta la famiglia, e costruire un domani tranquillo e prospero».
«Io cercavo di tranquillizzarlo e gli spiegavo - aggiunge che con le nostre pensioni, pur senza poter fare i nababbi, potevamo condurre una vita serena. Ma questo non bastava a calmarlo».
I ricordi della signora Renata vanno a esempio al periodo dal 2012 al 2014, quando Grusovin visse a Tenerife, in un appartamento che aveva acquistato contribuendo peraltro a salvare dal fallimento un abitante del posto, sperando che la moglie e il figlio potessero raggiungerlo stabilmente.
«Poi non se ne fece nulla, mio figlio ha la sua vita qui in Italia e io lavoravo ancora - dice Renata Calisti -. Giordano vendette quella casa, ma non rinunciò mai al suo sogno di trasferirsi». Un sogno che lo ha spinto a volare in Thailanda, dove però, anziché trovare una nuova spinta per dare concretezza ai suoi sogni, ha trovato la morte.
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