Padre e figlio condannati per spaccio a Trieste

TRIESTE Padre e figlio. Uniti dalla droga. Si chiamano Natale e Gianni Cucumazzo, il primo, ex poliziotto, di 66 anni e il secondo di 36. Entrambi sono finiti nei guai nell’ambito di un’inchiesta del pm Maddalena Chergia sullo spaccio in città di eroina, cocaina e hashish. Natale (difeso dall’avvocato Paola Bosari, che ha annunciato ricorso in appello) è stato condannato dal gup Guido Patriarchi, al termine del processo celebrato con rito abbreviato, alla pena di tre anni, quattro mesi e 20 giorni e 12mila euro di multa. Il figlio Gianni ha patteggiato quattro anni e quattro mesi e 14 mila euro di multa sempre davanti al giudice Guido Patriarchi. È stato assistito dall’avvocato Enrico Miscia.
Gianni era stato bloccato a bordo di un taxi dagli investigatori della squadra di pg della municipale. Che in precedenza lo avevano discretamente seguito fino a quando, appunto, era salito su un taxi con alcune dosi di droga per farsi accompagnare, a quanto pare, a casa degli acquirenti. A quel punto gli uomini della polizia locale erano intervenuti e lo avevano bloccato trovandogli in tasca all’incirca trenta grammi di eroina. Inevitabile era stato l’arresto. Ma a suo carico poi era progressivamente emersa nel corso delle indagini una decina di episodi. Al padre invece è stato contestato un paio di episodi. In un caso Cucumazzo senior aveva accompagnato il figlio in Slovenia ad aquistare la droga e in un altro, durante una perquisizione, aveva gettato dalla finestra della propria abitazione mezzo panetto di hashish finito in testa a un agente della polizia locale.
Raffica di pene anche per gli altri imputati coinvolti nell’inchiesta del pm Chergia. Il primo è Kevin Rinaldis, 31 anni. Il suo è stato un ruolo ritenuto di primo piano. È stato condannato in abbreviato a tre anni e 10 mesi. Il difensore è stato Giovanni Loisi. Poi compare il nome di Gianfranco Brescia, 27 anni. Il suo incarico, questo è emerso dalle indagini, era quello di rivendere sul mercato la droga acquistata da Gianni Cucumazzo. Ha patteggiato otto mesi e 1.500 euro di multa, sostituiti da un lavoro socialmente utile. È stato assistito dall’avvocato Andrea Di Roma.
Altro patteggiamento a una pena di sei mesi per il gambiano Davis Desmond. È stato difeso dall’avvocato Cristina Maria Birolla. Cinque mesi patteggiati poi per Mustafa Mohamed Abubaker, 24 anni, difeso pure dall’avvocato Birolla. Il suo nome era finito qualche tempo fa alla ribalta della cronaca, sempre per una vicenda di droga. Era stato condannato a due anni e otto mesi per aver ceduto droga in cambio di sesso a una minorenne. «Non hai i soldi, allora pagami in natura», aveva detto. Nella lista, poi, c’è Giulia Boschin, 20 anni. Ha patteggiato per un episodio ritenuto minore quattro mesi e 800 euro di multa. Difensore: Davide Benvegnù. Assolto infine Federico Sain, 21 anni. L’organizzazione che spacciava le sostanze stupefacenti - in particolare eroina ma anche hashish e marijuana - aveva dei punti di ritrovo abituali fra centro e zone periferiche: l’inizio di viale XX Settembre, il Centro commerciale Le Torri d’Europa in via Svevo, Borgo San Sergio e le aree verdi di San Giusto, viale Miramare e il rione di Ponziana.
L’indagine della polizia locale si era sviluppata parallelamente a una riguardante lo spaccio tra i minori: nel novembre di due anni fa durante un servizio di prevenzione e controllo del territorio un 17enne era stato denunciato perché sorpreso in via Muratti con addosso 55 dosi di hashish. Pedinamenti, telecamere, intercettazioni ambientali varie in pochi mesi avevano consentito di scoperchiare una rete di spaccio molto robusta con altri “depositi” in alcune auto. Gli uomini della polizia municipale avevano scoperto dei veri e propri “minimarket” della droga: erano stati trovati bilancini di precisione, strumenti da taglio e tutto il necessario per confezionare le dosi di polvere bianca. Alla fine è arrivato il conto.
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