Paga l’acconto ma niente lavori E ora è indagato per una critica

Un’altra indagine per diffamazione su un commento innocuo pubblicato online. Dopo l’imprenditore triestino che aveva risposto su Facebook a un commerciante che gli doveva dei soldi – «facile scriver ma dopo te son come tutti, xe due anni che spetto il pagamento della fattura», queste le parole postate e poi finite in una denuncia – lo schema sembra ripetersi.
Sotto inchiesta, stavolta, è finito il sessantunenne Roberto Romagnoli, un giornalista romano che possiede un’abitazione anche a Trieste. Il sessantunenne era in accordo con un cinquantenne titolare di una ditta edile triestina per la fornitura del materiale impiantistico necessario a ristrutturare casa: climatizzatore e caldaia, ma anche porte, finestre, sanitari e quanto indispensabile per il rifacimento di una tettoia. Romagnoli aveva pagato alcuni acconti pari a circa 14 mila euro.
Ma l’attrezzatura non è arrivata, tanto da costringere l’acquirente a rescindere il contratto e a rivolgersi in Tribunale. Il giudice ha emesso un’ingiunzione di pagamento.
Ma il braccio di ferro giudiziario si sta ora consumando su un altro terreno, quello penale. E a parti invertite. Il giornalista, dopo l’infausta esperienza, ha pubblicato un commento personale sul fornitore: lo ha fatto sul sito di “ProntoPro”, una piattaforma online in cui trovano spazio imprese e liberi professionisti specializzati in vari settori. «Cosa ho scritto? Una critica – spiega il sessantunenne romano – cioè come si fa con una recensione su Tripadvisor. E ho raccontato cosa è successo, cioè che il titolare della ditta doveva ristrutturarmi l’appartamento a Trieste, ma che non mi ha mai consegnato il materiale né concluso i lavori. E i miei soldi sono spariti. Quindi ho consigliato agli utenti del sito di stare lontani da quell’impresa». Risultato? Il diretto interessato ha querelato per diffamazione. «Due mesi fa ho ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini – racconta ancora il sessantunenne – e senza essere interrogato. Non ho potuto spiegare che la mia critica era basata su fatti veri». Il giornalista romano non sarebbe l’unico ad aver subìto l’inganno: ci sarebbero altre vittime. —
G.S.
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