Le “panchine narranti” svelano storie e segreti di Borgo Castello a Gorizia
L’iniziativa di Confcommercio ai piedi del Castello: le panchine sono dedicate a natura, tradizione, sapori e affiancate da video animati

Collocate in punti strategici di Borgo Castello, le quattro “panchine narranti” realizzate da Confcommercio Gorizia con Prologo ed Examina parlano di natura e storia, tradizione e tipicità. Lo fanno attraverso la bellezza, con la pietra, il bronzo, il ferro impiegati da altrettanti artisti, ma anche con animazioni e contenuti multimediali.
Le sedute artistiche si sono fatte scoprire da istituzioni, cittadini e turisti per andare ad arricchire in modo permanente il nucleo storico all’ombra del Castello. Nel piccolo belvedere di viale D’Annunzio, vicino la porta Leopoldina, l’artista sloveno Damjan Komel ha declinato il tema della natura evocando il percorso e la forza dell’Isonzo: le acque, impersonate da una colata di bronzo, corrono all’interno di una spirale in marmo grigio del Carso.

«Spero sia un invito a immergersi nella natura e a rispettarne i ritmi», ha detto Komel. Scendendo dal Castello, la seconda panchina in cui ci si imbatte è quella davanti alla Bottega del Cappello in via Rastello, in cui Confcommercio ha insediato la propria base nel borgo antico.
Non a caso parla di tradizione artigiana e lo fa con l’opera dell’artista trentina Lara Steffe: una bambina in marmo chiaro racchiusa in un abito di bronzo decorato dalla riproduzione dei merletti goriziani. Un intervento che lavora, quindi, per giustapposizioni, come sottolineato dal presidente di Prologo Franco Spanò.
A impersonare la storia del luogo attraverso un elemento ormai scomparso, il cancello che chiudeva la via, c’è invece l’intervento in ferro battuto dell’artista triestino Stefano Comelli, che per sottolinearne l’elemento “fantasy” ha scelto il colore rosa.
Infine, piazza della Vittoria, dove lo scultore goriziano Paolo Figar ha lavorato la pietra di Lipica trasformandola in un tralcio di vite e in un omaggio alla rosa di Gorizia, al centro il vaso per la mostarda. «È una seduta che spero metta le persone in dialogo, anche in un momento conviviale», ha affermato Figar.

Tutti i quattro artisti hanno modo di spiegare ispirazioni e tecnica nei video scaricabili dal QRCode collocato sulle panchine, che dà accesso, però, anche ai piccoli video animati creati da un altro artista, l’illustratore Armando Polacco, per raccontare quattro personaggi significativi della storia cittadina.
Alla panchina di via D’Annunzio si abbina quella di Karl von Czoernig-Czernhausen, che contribuì alla fama di Gorizia come “Nizza austriaca”, alla seduta “del merletto” le suore Orsoline che lo introdussero in città, alla seduta della storia la figura di Leonardo ultimo conte di Gorizia. A interpretare la tradizione enogastronomica c’è infine in piazza Vittoria il pasticcere Giovanni Glessig.
L’obiettivo per Confcommercio Gorizia, come spiegato dal presidente Gianluca Madriz e dalla direttrice Monica Paoletich, resta quello sviluppato nell’ambito dell’intero Pnrr Bando Borghi, cioè di «raccontare l’identità del territorio durante Go!2025, ma anche nel futuro».
Il presidente della V Commissione del Consiglio regionale Diego Bernardis l’ha definita «un’iniziativa originale e preziosa: come Regione siamo orgogliosi di sostenerla». Per l’assessore alla Capitale Patrizia Artico è stata anche capace di costruire dialogo.
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