Parco Skabar a Barcola: una sede per vela e pesca nella casetta di legno

Micol Brusaferro



Nuova vita per la casetta in legno del giardino Skabar, a Barcola, concessa dal Comune in comodato d’uso gratuito alla storica associazione dilettantistica di pesca sportiva “Amici del Bunker”. E il riutilizzo del piccolo edificio, da anni in disuso, potrebbe essere il primo di una serie di fabbricati comunali da valorizzare, sparsi tra centro e periferia.

Un iter non facile, quello che ha portato alla consegna delle chiavi al sodalizio, una lunga trafila burocratica iniziata parecchi anni fa, per concedere l’uso del magazzino, di una quarantina di metri quadrati, direttamente ai volontari, che ora dovranno anche occuparsi, a proprie spese, dei lavori per la manutenzione ordinaria e straordinaria. «Si tratta di uno spazio importante per Barcola – sottolinea l’assessore comunale al Patrimonio Lorenzo Giorgi – e finalmente diamo, a chi è attivo sul territorio, la possibilità di renderlo operativo. È fondamentale - afferma ancora Giorgi - recuperare spazi inutilizzati, affinché la cittadinanza possa riappropiarsene, per il bene comune di tutti. E su questa strada vogliamo continuare – annuncia – anche con ulteriori spazi al momento abbandonati, dove potrebbero svilupparsi nuove iniziative».

A seguire da anni la vicenda della casa di legno è il consigliere comunale Michele Babuder, promotore della concessione avviata. «Sarà uno spazio – evidenzia il consigliere – che potrà essere rivitalizzato da parte degli “Amici del Bunker”, associazione che si occupa anche di attività con i giovani e di progetti per la pulizia del mare». L’associazione, nata nel 1976, e che conta al momento su circa 300 soci, potrà utilizzare liberamente il fabbricato per nove anni, con la possibilità di rinnovo dell’accordo, e si occuperà anche dei costi di gestione. La realtà promuove la pesca sportiva, la navigazione a vela, organizza anche corsi di nuoto pinnato, snorkeling e apnea, prevalentemente per ragazzi dai 10 ai 16 anni e per persone diversamente abili. E ancora corsi di primo soccorso e salvataggio e la pulizia dei fondali marini anche con il supporto di sub. I volontari inizieranno fin da subito con piccoli interventi necessari a rimettere in sesto lo spazio, utilizzato per anni come deposito, e che necessita di una generale risistemazione all’interno e all’esterno. Nell’occasione Babuder ha annunciato la volontà di sollecitare anche il possibile riutilizzo di un’altra struttura molto simile a quella di Barcola, la casetta in legno di Passeggio Sant’Andrea. «Potrebbe essere destinata a una soluzione simile – ipotizza – sperando che il percorso burocratico sia più snello». Per l’edificio c’è già una manifestazione d’interesse, da parte di un’associazione che promuove lo scambi di libri. —



Riproduzione riservata © Il Piccolo