Pasta Zara mette in moto la “regina” di penne e fusilli

La più grande macchina al mondo per i prodotti “corti” è entrata in funzione. Fabbrica sino a 12mila chili all’ora: può nutrire Trieste e provincia in 120 minuti
La macchina produttice di pasta corta più grande al mondo
La macchina produttice di pasta corta più grande al mondo

TRIESTE La potenzialità produttiva consentirebbe, a regime, di nutrire l’intera popolazione di Trieste & provincia nel giro di un paio di ore. E’ il calcolo che Furio Bragagnolo, presidente di Pasta Zara, si diverte a computare riguardo le performance della nuova macchina che nello stabilimento delle Noghere, uno dei maggiori in Europa, prepara pasta corta.

A Muggia è così entrata in funzione la più grande macchina al mondo specializzata in fusilli, penne, ecc: collaudo il 9 novembre, poi il graduale rodaggio di un impianto record. Bragagnolo riepiloga le cifre: 12 mila chilogrammi all’ora, pari a 120 mila piatti di pasta orari (ecco perchè in un paio d’ore sfamerebbe i sei comuni del territorio triestino), pari a 75 mila tonnellate all’anno. Ancora qualche pratica amministrativa da espletare, ancora qualche parametro produttivo da tarare, poi in primavera la regina di penne & fusilli navigherà in mare aperto.

Si tratta di un pacifico gigante tecnologico lungo 76 metri e alto 12 metri, dovuto - insiste Bragagnolo - al know-how tutto italiano dell’azienda centese Fava. E adesso la cittadina tra Modena, Ferrara, Bologna, celebre come patria del Guercino, diventa anche detentrice di importanti brevetti pastai.

Interessante vedere in azione la grande macchina, mentre compie il suo viaggio verso uno dei piatti preferiti dalla globalità dei palati. Dall’alto entra la semola che si unisce a un terzo di acqua: prima l’impasto, a seguire la trafilatura, il prodotto “corto” prende forma, passa alla zona cottura, per transitare all’essicazione e al raffreddamento. Un viaggio che impiega attorno alle 8 ore, se si sommano le tre ore abbondanti delle operazioni produttive vere e proprie alle cinque di deposito.

Pasta Zara costruisce la fabbrica dei record
Un operaio al lavoro nel nuovo magazzino di Pasta Zara (Silvano)

Questa “mitragliatrice” di pasta corta si accoppia alla consorella entrata in funzione due anni fa, specializzata invece nei “lunghi”: nel suo genere un altro record produttivo mondiale a base di 8mila chilogrammi orari di spaghetti.

A questo punto, con una potenza di fuoco di tali dimensioni, la fabbrica delle Noghere si avvia in primavera a essere una munita fortezza del settore alimentare nazionale in funzione export. E Bragagnolo ne è ben consapevole: «Nel 2016 prevediamo un aumento delle tonnellate di pasta vendute». Anche perchè il rafforzamento produttivo sarà supportato dall’innovazione logistica, imperniata su un nuovo magazzino che a febbraio 2016 sarà testato, prima del collaudo previsto a primavera. Un complesso di interventi da oltre 50 milioni di euro. Un 2016 che Bragagnolo auspica migliore rispetto a un 2015 giudicato «difficile», nonostante i ricavi siano saliti del 7% a 280 milioni di euro. Le sanzioni alla Russia con relativo appesantimento degli oneri di trasporto, la svalutazione del rublo, la crisi dell’economia venezuelana legata al prezzo del petrolio hanno creato qualche problema alle esportazioni di Pasta Zara, che superano il 90% della produzione. A bilanciare questi fattori di criticità è favorevolmente intervenuta la crescita sui mercati del Medio Oriente, degli Stati Uniti, dell’India.

Alla tradizionale vendita di pasta si è aggiunta la commercializzazione dei sotto-prodotti, come la crusca e i cubettati, destinati all’alimentazione alimentare e all’energia alternativa. Al potenziamento della struttura industriale ha fatto seguito una prima tranche di dieci assunzioni rispetto alle 40 programmate. Mentre l’accordo con la Grandi Molini, il gruppo molitorio guidato da Antonio Costato che a Trieste gestisce impianto e banchina in Porto franco nuovo, consente a Pasta Zara di monopolizzare di fatto gli arrivi di cereali. Si tratta di 200 mila t annue, 160 mila delle quali trasportate via mare con unità navali di portata variabile da 3mila a 30 mila tonnellate, cereali che vengono macinati nel silos portuale.

Un ultimo accenno al partner finanziario pubblico Friulia, che ha il 12% di Pasta Zara: «Studiamo nuove forme di collaborazione, i rapporti con presidenza e direzione sono buoni», ci tiene a sottolineare in chiusura Bragagnolo.

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