Pedalata “sociale” tra le cooperative del Nord Europa

Tre triestini stanno percorrendo in bicicletta la distanza tra Copenaghen e Amsterdam
Una lunga pedalata, da Copenaghen ad Amsterdam, con uno scopo sociale: visitare e conoscere cooperative in Europa per uno scambio di idee e un accrescimento reciproco.


A intraprendere, alcuni giorni fa, l’avventura, che porterà a percorrere complessivamente 800 chilometri con la bicicletta, sono Fabrizio Rapagna, vicepresidente della cooperativa sociale Lase di Trieste - che si occupa di fornire servizi e lavoro impiegando persone svantaggiate o in difficoltà per reintegrarli nel mondo del lavoro -, Marino Neil Furlan, dipendente della stessa cooperativa e responsabile del settore verde, e Walter Puissa, chef dell’Osteria da Marino.


A unire i tre amici, la passione per la bici, la volontà di realizzare un viaggio in modo lento e, per due di loro, un obiettivo preciso: «quello di implementare le capacita e le conoscenze del settore del sociale – spiegano –, visitando una delle più vecchie cooperative tedesche, la Awo di Amburgo, fondata nel lontano 1919, che si occupa di diversi aspetti della quotidianità, tra cui assistenza, volontariato, reclutamento del personale da fornire a diverse aziende oltre ad altri servizi sociali di alta qualità per la collettività».


I numeri della cooperazione sociale in Italia parlano di 7mila cooperative a fine 2005, aumentate ulteriormente in seguito. Tra queste, 1700 sono nate dal 2001 in poi, impiegano 245mila lavoratori stipendiati e producono un valore di quasi 6,4 miliardi di euro.


«Valori che rendono questo settore un’entità economica e sociale di grande rilevanza, che però non trova riscontri paragonabili in alcuno Stato europeo - spiegano -. Molti Paesi guardano con interesse a questa esperienza italiana, soprattutto come modalità di integrazione di lavoratori svantaggiati, ma la politica europea tende a riflettere e favorire le forme più diffuse - o quelle più diffuse in Paesi abili nell’attività di lobbying, valorizzando ben poco la cooperazione sociale come modello da condividere nel concreto».


L’itinerario in bici tocca diverse realità della cooperazione del Nord Europa lungo tutto il percorso, della durata complessiva di 12 giorni e che viene documentato sul profilo Facebook dal titolo “Copenaghen Amsterdam”.


«Un altro aspetto che ci interessa – aggiungono –, è quello relativo all’edilizia sociale, elemento importante nella società nord-europea e spesso chiamato housing-sociale, che per definizione è l’insieme delle attività atte a fornire alloggi adeguati, attraverso regole certe di assegnazione, a famiglie che si trovano in difficoltà, incapaci di ottenere credito o perché colpite da varie problematiche. In particolare visiteremo ad Amsterdam il Borneo-Sporenburg, complesso portuale riqualificato proprio attraverso opere di edilizia sociale».


Il titolo del viaggio è “Lase on the road, social bike trip”. «L’idea iniziale per quest’avventura è nata dai due di noi che lavorano nella cooperativa Lase – dicono –. Eravamo curiosi di ampliare i nostri orizzonti nell’ambito del sociale, vivendo ogni giorno un impegno appunto in questo settore. Ovviamente quale miglior posto dei Paesi del Nord per acquisire nuove esperienze? La bici l’abbiamo scelta invece per altri motivi, perché tutti e tre siamo appassionati delle due ruote e perché ci permette di vedere ogni luogo toccato con una differente prospettiva d’osservazione. Mentre pedali pensi e rielabori le cose».


Su Facebook continuano scrivere un diario aggiornato, passo dopo passo durante tutta la pedalata, accompagnato anche dalle foto sono sulla pagina. «Ma al di là del tragitto in bici - concludono -, speriamo passi il vero messaggio del viaggio, di come serva “un po’ di cooperazione” nella società per migliorare le cose».


©RIPRODUZIONE RISERVATA


Riproduzione riservata © Il Piccolo