«Per il futuro della Pozzuolo bisogna aspettare il libro bianco»

«Per dare notizie certe sul futuro della Brigata Pozzuolo bisogna aspettare l'elaborazione del libro bianco sul riassetto delle Forze Armate». L'annuncio improvviso della visita a Gorizia del sottosegretario di Stato alla Difesa Domenico Rossi aveva creato qualche fibrillazione nella caserma Guella. C'è chi ha pensato potesse portare notizie nefaste. La data rischiava d'essere simbolica perché ieri si celebrava la festa dell'Arma di Cavalleria. Al suo arrivo in piazza Battisti, il rappresentante del Governo Renzi ha però chiarito immediatamente agli organi di stampa che si trattava soltanto di una visita personale - ancorché ufficiale - al reparto. Per il momento nessuna chiusura. Il futuro della Pozzuolo è ancora congelato. L'ultimo capitolo della storia della grande unità dell'esercito italiano si potrà scrivere soltanto dopo che le linee guida relative al riassetto delle Forze Armate saranno approvate in via definitiva da Roma. Secondo l'onorevole Rossi questo dovrebbe accadere entro la fine dell'anno. Per il momento le linee guida sono state approvate dal solo Consiglio supremo di Difesa presieduto dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Già generale di Corpo d'Armata dell'Esercito, il sottosegretario Rossi ha ricoperto l'incarico di sottocapo di Stato maggiore dell'Esercito. In regione per partecipare oggi a Udine ad un convegno su Sanità e Prima guerra mondiale, ha voluto visitare i reparti del Friuli Venezia Giulia «come cenno d'attenzione del governo verso gli uomini e le donne che stanno dando tanto per il Paese», soprattutto all'estero, portando nelle missioni internazionali il marchio del Made in Italy.
Ieri mattina intanto, in occasione della festa dell'Arma di Cavalleria, la Brigata ha ricordato a Pozzuolo del Friuli i fatti d'arme del 29 e 30 ottobre 1917 quando le vie della cittadina friulana furono teatro dei duri scontri che videro fianco a fianco i soldati della Brigata Bergamo e i cittadini di Pozzuolo. Prodigandosi per aiutare i reparti in armi, la popolazione contribuì ad arrestare l’avanzata austro-ungarica permettendo, di fatto, all’allora Regio Esercito di ripiegare oltre il Tagliamento e riorganizzarsi per sferrare il contrattacco e vincere la guerra. A ricordare una delle pagine più importanti della Prima guerra mondiale davanti ai reparti schierati (fra cui un plotone di Genova Cavalleria e uno dei Lancieri di Novara, i due reggimenti che si sacrificarono per arrestare l’avanzata nemica) è stato il generale di brigata Domenico Pace, comandante della Pozzuolo del Friuli.
Nel fare gli onori di casa, il sindaco Nicola Turello ha voluto sottolineare il profondo legame tra la cittadina e la grande unità goriziana che porta il suo nome. Tra i presenti, il presidente dell'associazione Arma nazionale di Cavalleria, Alipio Mugnaioni, ha annunciato che nel 2017 Pozzuolo del Friuli ospiterà l'adunata nazionale di cavalleria, bissando di fatto l'appuntamento regionale che il prossimo anno avrà come protagonista il 12, 13 14 giugno Trieste.
Stefano Bizzi
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