Permessi-lavoro negati, Ramadan ridotto

Al rito conclusivo in palestra scarsa anche la presenza di donne. I musulmani: «Siamo parte della città»
Bonaventura Monfalcone-17.07.2015 Celebrazione per la fine del Ramadan-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-17.07.2015 Celebrazione per la fine del Ramadan-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Circa 500 musulmani, in pratica solo uomini e per la maggior parte originari del Bangladesh, si sono ritrovati ieri mattina nella palestra polifuzionale di via Baden Powell, messa a disposizione dal Comune, per festeggiare la conclusione del Ramadan. Un altro centinaio ha invece celebrato la ricorrenza nella sede dell'associazione Daru salam, in via Duca d'Aosta. La partecipazione è stata più contenuta rispetto agli scorsi anni, perché, come ha spiegato Alì Poesal, esponente del centro culturale islamico Baitus salat, con sede in via Don Fanin, diverse imprese non hanno concesso il permesso di lavoro richiesto da diversi fedeli.

All'incontro di preghiera nella palestra di via Baden Powell, comunque il più affollato, ieri hanno portato i loro saluti l'assessore alle Politiche sociali Cristiana Morsolin e don Gilberto Dudine, della parrocchia di San Nicolò, a nome della comunità cattolica di Monfalcone. «La comunità musulmana di Monfalcone vuole andare avanti assieme al resto della città - ha detto ieri Alì Poesal - in un'ottica di integrazione e convivenza sociale». L'esponente del centro culturale islamico ha inoltre aggiunto che «tutte le religioni hanno radici nel bene». «Come comunità condanniamo la violenza», ha sottolineato, rimarcando la volontà degli stranieri di collaborare alla crescita di una città in cui stanno mettendo radici. «Non siamo una comunità separata - ha concluso -, siamo parte della città».

Nessun accenno è stato fatto al problema della mancanza di una sede adeguata per il Centro culturale Baitus salat, anche se ieri è proseguita tra i fedeli la raccolta di fondi avviata per raggiungere l'obiettivo, che per la comunità islamica è rappresentato ancora dall'acquisto dell'ex supermercato Hardi di via Primo maggio. Un'operazione che la comunità forse dava già per certa lo scorso anno, ma è stata poi bloccata da problemi di carattere urbanistico e dall'esigenza di adeguare l'immobile, dove nel 2013 si erano riunite circa 700 persone per festeggiare la conclusione del Ramadan.

Don Gilberto Dudine dal canto suo si è detto «contento della collaborazione che si è instaurata con alcune persone della comunità». «In particolare con alcune che sto seguendo per altri motivi», ha spiegato. «Ci unisce la volontà di essere buoni, di stare bene, di essere cordiali nel rapporto con Dio», ha aggiunto il sacerdote. «Già alla vigilia si capiva che oggi (ieri, ndr) sarebbe stato un momento di grande festa - ha affermato l'assessore Morsolin - che è bello condividere». Monfalcone, come ha aggiunto l'assessore, è stata creata e trasformata dall'arrivo di persone provenienti da tanti Paesi diversi in questi ultimi quindici anni. «Abbiamo bisogno di conoscerci di più - ha detto Cristiana Morsolin -, perché ci sono ancora tante cose da fare assieme». Alla celebrazione ieri hanno preso parte come sempre tanti bambini e tante bambine, mentre quest'anno non si è in pratica vista la componente femminile, anche perché nella palestra non è stato ricavato lo spazio riservato alle donne. (la. bl.)

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