Perseguita e insulta l’ex moglie: a giudizio

In cinque mesi le ha inviato una valanga di sms, l’ha minacciata e attesa sotto casa

Una valanga fatta di 700 sms traboccanti di insulti: 700 messaggini inviati alla ex moglie in appena cinque mesi. E affiancati da minacce via telefono. E da appostamenti sotto casa, anche durante la notte. L’uomo - del quale non riportiamo le generalità per evitare che la moglie, ritenuta vittima della persecuzione possa essere identificata - comparirà il prossimo 6 giugno davanti al giudice Raffaele Morvay. È accusato dal pm Massimo De Bortoli di aver molestato, ingiuriato e minacciato la moglie costringendola addirittura a modificare le proprie abitudini di vita. In una parola: stalking. «Non meriti di vivere», ha scritto alla donna in uno dei messaggini. A difenderlo è l’avvocato Francesco Oliva.

La donna - che nella vicenda giudiziaria è assistita dall’avvocato Giovanna Augusta De Manzano - per un certo periodo ha rinunciato a uscire di casa, terrorizzata per la possibilità di incontrare l’uomo. Successivamente è stata costretta a cambiare città, trasferendosi con i figli e il nuovo compagno.

Ma c’è di più. In un’occassione, utilizzando le chiavi in suo possesso l’ex marito ha aperto la cassetta della posta e ha sottratto, per dispetto, alcune bollette intestate alla donna. Un’altra volta, completamente fuori di testa, si è appostato nei pressi del motorino della ex moglie. Salvo poi scoprire che lo scooter era stato prestato a un’amica della ex moglie.

Il pm De Bortoli ha anche contestato all’uomo il mancato versamento degli alimenti ai figli e alla donna. Per oltre sei mesi ha pagato meno della metà di quanto il presidente del Tribunale aveva stabilito in occasione della causa di separazione. (c.b.)

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