Nel Piano attuativo di Asugi torna il trasferimento di Cardiologia da Gorizia a Monfalcone
Il documento ripropone il trasferimento dell’Unit a Monfalcone che pareva sospeso. Ziberna: «Solo un atto tecnico,nessun allarme». Fasiolo: «Non bastano più le parole»

«In attuazione della deliberazione della Giunta regionale 1965/2021, entro il 30 aprile 2025 devono essere concentrate le degenze cardiologiche (anche Utic) del presidio ospedaliero di Gorizia e Monfalcone nella sede di Monfalcone».
Quella frase, che compare alla pagina 8 della proposta di Piano attuativo e bilancio economico preventivo 2025, appena affisso all’albo pretorio di Asugi, ha scatenato un’onda lunga di ansia e preoccupazione. Cosa sta succedendo? Nonostante le battaglie portate avanti da un intero territorio (Gorizia e la Destra Isonzo), si persevera con la decisione di trasferire l’Utic a Monfalcone? La Regione tira dritto? Domande che si sono vorticosamente rincorse, in queste ultime ore, facendo diventare meno inebriante la Capitale europea della cultura. Insomma, tanta elettricità.
Le rassicurazioni verbali
A spiegare come stanno le cose è il sindaco Rodolfo Ziberna. Anche lui conferma di essersi, lì per lì, inquietato.
«Comprendo perfettamente l’apprensione dei cittadini e degli operatori ma, ad oggi, la situazione non è mutata in modo da generare una giustificata agitazione. Sappiamo che la fonte dell’allarme e della mozione comunale fatta mia sta negli indirizzi di Giunta regionale con cui si prevedeva la concentrazione di Cardiologia a Monfalcone e “nelle more del trasferimento” tutto quanto necessario. Da lì sono nati la mozione e il mio incontro (ero con l’assessore Romano) con Riccardi, Poggiana, Sinagra, la dirigente di Cardiologia e Pittioni. L’impegno che Riccardi si è assunto - rammenta il sindaco - è di modificare l’atto di Giunta al fine di mantenere sia la degenza sia l’Utic a Gorizia e a Monfalcone, in attesa degli approfondimenti che porteranno a decidere la sede unica e definitiva della Utic. L’atto giuntale di indirizzo, però, obbligava tutte le Aziende sanitarie a dotarsi di un Piano attuativo coerente con gli indirizzi medesimi entro il 31 gennaio. Non avendo ancora l’esecutivo regionale modificato l’atto di indirizzo è ovvio e normale che il Piano attuativo non possa tenere conto delle modifiche non ancora apportate. Del resto, Riccardi non ha mai indicato una data che a nessuno interessa. A tutti noi interessa che venga, intanto, scongiurato il trasferimento. E, dopo l’approfondimento, che la Utic rimanga a Gorizia. Ad oggi perciò nulla è cambiato». Il problema è che delibere diverse da quella originaria non ci sono. Solo rassicurazioni verbali.
Il confronto con la Regione
Ziberna fa sapere di avere nuovamente interpellato l’assessore regionale Riccardi. «E mi ha confermato che il documento affisso all’Albo pretorio si basa sulle linee di gestione che verranno modificate per garantire che il reparto di Cardiologia resti attivo a Gorizia. Per l’Utic, gli standard Dm 70 ne definiscono uno ogni 150/300.000 abitanti. La Regione così farà, prendendosi il tempo per definire la sede entro il primo semestre dell’anno tenendo in considerazione delle rivendicazioni passate di Gorizia (riguardanti la compensazione della chiusura del Punto nascita, ndr)».
Infine, la vicenda della Rete oncologica. «Riccardi ribadisce che il 20 febbraio è convocato il Comitato oncologico regionale all’interno del quale ci saranno anche i chirurghi: per Monfalcone/Gorizia sarà presente il capo dipartimento Stefano Vita. Direi, pertanto, che non vi sono elementi di preoccupazione perché l’assessore ha assunto un impegno politico».
Fasiolo chiede garanzie
Ma Laura Fasiolo, consigliera comunale e regionale Pd, non si fida. «Va fatta, e con urgenza, una delibera chiara correttiva. Non bastano più le parole». E rammenta che, quanto al percorso previsto per il Piano attuativo, «ogni Azienda approva e, con immediatezza, trasmette la proposta di Piano all’Arcs entro il 31 gennaio, al fine di consentire la successiva fase negoziale. Agli esiti delle attività di negoziazione, il Piano dovrà essere approvato dal direttore generale Asugi entro il 28 febbraio e trasmesso con immediatezza all’Arcs nonché al Collegio sindacale per l’acquisizione del parere di competenza. Successivamente, acquisito il citato parere, l’Azienda dovrà adottare il Piano attuativo in via definitiva e trasmetterlo nuovamente con immediatezza all’Arcs».
Non solo. La stessa Fasiolo, riguardo alla “Rete cuore”, rileva una discrepanza tra l’approvazione in via definitiva della linee di gestione 2025 e il Piano attuativo di Asugi. «Tuttavia, si ricorda che la delibera della Giunta regionale 1965/2021 che prevedeva la concentrazione delle degenze cardiologiche a Monfalcone è, a mio dire, ancora valida e non è quindi superata dalle delibere successive. A maggior ragione, serve subito un nuovo provvedimento».
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