Piano di Primo Rovis, la figlia: «Il suo desiderio era quello di lasciare il piano a disposizione di tutti»
Nella missiva l’accorato appello dell’erede: «Sono addolorata, contrariata, perplessa sulla validità dell’asta. Vi prego di riflettere»

LA LETTERA Buongiorno, sono Cristina Rovis figlia del signor Primo Rovis, solo l’altro ieri sono venuta a sapere dell’asta indetta dalla Pro Senectute e che ha per oggetto il pianoforte acquistato da mio padre, non quello bianco Kawai mod. KG- 2C, collocato dalla ditta Cgm il 27 novembre ’93 nel Club Primo Rovis Pro Senectute, pochi giorni prima dell'inaugurazione del 30 novembre, bensì lo Steinway mod. B 211, acquistato da mio padre sei anni dopo. Anche se non svolgo quest’attività, ho frequentato il Conservatorio Tartini e suono il pianoforte. A mio padre e a me piaceva molto il teatro, lui desiderava che anche chi non avesse la possibilità di andarci ne potesse godere. Ecco perché ha creato il Club Rovis, attrezzandolo a teatro con palco, arredi, illuminazione, proiettori e tutta l’attrezzatura necessaria.
Ho ben presente quale fosse il desiderio di mio padre quando acquistò il pianoforte Steinway, modello simile al mio, ne avevamo parlato insieme. Il motivo per cui lo Steinway a differenza di quello bianco Kaway porta una targa che recita “dono di Primo Rovis agli anziani di Trieste” e non “dono al Club Rovis Pro Senectute” è che, anche se il contesto del Club Rovis avesse avuto un termine, lo strumento sarebbe rimasto presso una struttura fruibile al pubblico, a differenza dell’attrezzatura (palco, arredi, illuminazione, proiettori) che, come da accordi contrattuali (27 settembre ’93), sarebbe diventata di proprietà della Pro Senectute. Il desiderio di mio padre era che il pianoforte rimanesse in qualche struttura, fruibile agli anziani, in suo ricordo. Gli e ci piaceva l'idea che avrebbe continuato ad allietarli, ricreando l’atmosfera d’affetto di quando io suonavo per lui, e per mio nonno, Chopin e Mozart che amavano tanto. Per questo sono molto addolorata, contrariata nonché perplessa sulla validità del titolo in base al quale viene ora indetta l’asta.
Vi prego di riflettere su quello che era il desiderio di mio padre e di lasciare il pianoforte a Trieste, a disposizione degli anziani a cui è stato donato. Grazie
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