Piano Peep, 5mila euro per poter vendere casa
Sono 7220 le abitazioni acquistate a cavallo degli anni Settanta e Ottanta a prezzo calmierato in base alle convenzioni Peep e ora pienamente riscattabili dalle famiglie che ne sono proprietarie. Il "corrispettivo di cessione" si aggira di norma tra i 5 e i 6 mila euro

Il Comune, nel primo piano riscatti del 2007, ne aveva contate 6.281. Ora ne aggiunge altre 939. Morale: la mappa delle abitazioni acquistate a cavallo degli anni Settanta e Ottanta a prezzo calmierato in base alle convenzioni Peep, e ora pienamente riscattabili dalle famiglie che ne sono proprietarie, diventa definitiva. A quota 7.220. È questa, infatti, la somma dei singoli alloggi, via per via, condominio per condominio, indicati in una delibera ricognitiva che verrà esaminata stasera dal Consiglio comunale per l’avvallo decisivo dopo i passaggi preliminari della scorsa settimana, dapprima in giunta e poi, a stretto giro, nella commissione competente. Il provvedimento (ad eccezione di alcune situazioni border-line di cui diamo conto sotto, ndr) segna di fatto, per il Municipio, la fine del lavoro di incrocio di vecchi documenti tavolari e nuove normative di politica edilizia, che recava per l’appunto come obiettivo l’individuazione delle case vincolate.
IL RISCATTO
Individuazione propedeutica a una proposta di riscatto da inoltrare a ogni famiglia per la stipula di un ”corrispettivo di cessione” che si aggira di norma tra i 5 e i 6 mila euro, ma che può variare ulteriormente a seconda delle valutazioni legali sull’immobile. Pagare, insomma, per poter sanare il vuoto di proprietà lasciato in eredità dal Peep, il Piano per l’edilizia economica popolare che trent’anni fa permise a migliaia di triestini di costruirsi e acquistare un alloggio a prezzo calmierato su vari terreni edificabili - prevalentemente semiperiferici e attraverso il sistema delle cooperative tra acquirenti, firmatarie delle convenzioni - ma senza acclararne il diritto di superficie. Un cono d’ombra più formale che sostanziale, ma che, se permane, per legge non consente ai beneficiari di rivendere quella casa, né di valutarla a parametri di mercato immobiliare aggiornati per eventuali lasciti.
LA MAPPA
Ora, come detto, la mappa è completa e su questa il Comune stilerà un cronoprogramma definitivo in base al quale contattare, a zone, tutte le famiglie coinvolte. Tale operazione, in realtà, è già stata avviata a fine 2008 e risulta tutt’ora in corso (si faccia sempre riferimento sotto, ndr) sui megacomplessi residenziali allora già individuati, in primis Melara e Poggi.
LE NOVITÀ
Rioni ad alto tasso abitativo al pari di Ponziana, Valmaura e Borgo San Sergio - ma non solo, come si può notare nella tabella in alto - ai quali, con l’ultima delibera, si aggiungono altre zone popolate della cintura cittadina per un totale di altre 939 case riscattabili. È il caso dei civici 138, 156, 166, 168 e 170 di via Campanelle e dei vicini stabili dispari di Strada di Fiume dal numero 159 al 175, per un totale di 201 appartamenti. Altro caso chiave a Chiadino, dove compaiono via Felluga 98 e le palazzine di via San Pasquale 109, 109/1, 109/2, 111, 111/1 e 111/2: in tutto 77 abitazioni. Centoventi, ancora, sono gli alloggi individuati nelle case di via Mascagni cosiddette ”Italsider”. Rispettivamente 28 e 15, invece, sono quelli riscontrati a Roiano e San Giovanni, negli stabili di via Moreri 5 e via San Cilino 65. Le ultime 498 case soggette a riscatto, quindi, sono distribuite sul territorio triestino a macchia di leopardo, Nella delibera, infatti, appartengono a un allegato diverso, chiamato in gergo tecnico ”quasi Peep” in quanto le convenzioni nascono sì dai medesimi principi giuridici ma sono state stipulate in epoca successiva, dal 1984 in poi, applicando di fatto regolamenti differenti. URGENZE E RATEI «Anche nel caso dei nuovi inserimenti - puntualizza Giacomelli - il Comune scriverà a tutti gli inquilini. Ma questi, qualora abbiano necessità di fare presto per vendere o per altri motivi, potranno presentare istanza di riscatto forfettario d’urgenza anche prima. Siamo poi riusciti a trovare il modo, sui soli riscatti di superficie, non su quelli di proprietà, di evitare agli stessi inquilini l’obbligo di depositare la fideiussione bancaria finora dovuta per i pagamenti rateali, che passano da 18 a 36 mesi, mantenendo un’ipoteca legale fino all’estinzione delle rate».
LA TASK FORCE
"Queste convenzioni - aggiunge l’assessore - sono riferite a istituti giuridici di parecchi anni fa, spesso poco conosciuti. Ritengo fosse un dovere del Comune dare risposta alle esigenze di migliaia di persone che hanno scoperto, magari da poco, tale vincolo. Per questo abbiamo creato un nucleo operativo che continuerà a lavorare sulle stime e sui rogiti, e che ringrazio. Come ringrazio i capigruppo del Consiglio comunale che hanno compreso l’urgenza del provvedimento calendarizzandolo alla prima occasione".
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