Piattaforma logistica Trieste apre agli esuberi della Ferriera

Dopo il pressing della Regione vertici di Icop-Plt pronti ad assumere alcuni dei 163 operai di Servola in bilico. Accordo di programma, oggi ultimo confronto
Foto BRUNI 05.09.2019 Operai della ferriera
Foto BRUNI 05.09.2019 Operai della ferriera



La trattativa sull’Accordo di programma per la riconversione della Ferriera di Servola arriva all’ultima curva. Il pressing della Regione ha convinto Piattaforma logistica Trieste ad accettare che almeno parte dei 70 nuovi assunti nelle future attività portuali venga scelta prioritariamente tra i 163 lavoratori in esubero dello stabilimento siderurgico. Istituzioni e privati stanno così cercando di arginare la perdita occupazionale derivante dalla chiusura dell’area a caldo e il passo di Plt pare sbloccare l’iter, anche se il Mise e il gruppo Arvedi dovranno chiarire la possibilità di mantenere o meno i rispettivi impegni presi nei mesi scorsi sul riassorbimento della manodopera.

Oggi il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha convocato d’urgenza quello che considera l’ultimo tavolo politico sull’Adp prima della firma. Il testo dell’Accordo è stato aggiornato nelle scorse settimane, dopo l’intesa sulla cessione dei terreni trovata fra Icop-Plt e Arvedi. Patuanelli considerava chiusi i giochi, ma la giunta Fedriga ha preteso che i privati assumano maggiori impegni sul fronte occupazionale. Un invito rivolto tanto al cavalier Giovanni Arvedi (alla luce della pioggia di milioni arrivata dal governo), quanto al presidente di Icop Vittorio Petrucco, il cui piano industriale poggia su 70 nuove assunzioni e sul totale assorbimento delle 38 unità impiegate nella banchina oggi gestita da Arvedi.

Icop-Plt era intenzionata a selezionare i nuovi addetti fra lavoratori già formati alla logistica, ma il costruttore Petrucco e lo spedizioniere Francesco Parisi hanno alla fine aderito alle richieste di Regione e Mise, impegnandosi a pescare fra i 163 esuberi della Ferriera. A patto che siano giovani e dunque di facile riconversione. Una prima parte del reclutamento potrebbe avvenire già entro fine anno, alleviando la condizione di una parte dei lavoratori interinali del laminatoio, cui il gruppo Arvedi non ha rinnovato il contratto e che non sono coperti dalla cassa integrazione. Per loro scatterebbe l’ombrello della formazione pagata dalla Regione: un percorso di almeno un anno e mezzo per arrivare addestrati all’inizio del lavoro sulla Piattaforma logistica.

Il punto di caduta è stato trovato nel confronto fra Petrucco e Rosolen, con la mediazione del commissario straordinario dell’Autorità portuale Mario Sommariva. E proprio ieri sera è stato illustrato ai sindacati nel corso di un incontro ad hoc in Regione.

In discussione c’è il destino di 163 dei 580 addetti della Ferriera: 66 interinali con contratto scaduto e 97 lavoratori in esubero. Per i primi è già cominciata la ricerca di un nuovo impiego, mentre gli altri sono in cassa e cinquanta di essi lavoreranno per due anni alla fase di smantellamento e messa in sicurezza. Per tutti loro non c’è certezza nell’Accordo di programma: alcune decine di dipendenti andranno in pensione, ma quasi nessuno degli altri accetterà l’esodo incentivato in assenza di alternative e in più ci sono gli interinali finiti direttamente in strada.

Nel corso della conference call organizzata a ora di pranzo, nella pausa degli Stati generali di Villa Pamphilj, Patuanelli dovrà chiarire che ne è dell’annunciato protocollo con Fincantieri per l’assorbimento di una parte dei 163: una soluzione per ora sparita dal radar, così come quella avanzata a suo tempo da Arvedi, con il previsto trasferimento di una settantina di operai in uno stabilimento metallurgico di San Giorgio di Nogaro.

Pur essendo esclusivo beneficiario dei 55 milioni stanziati dal Mise a sostegno della riconversione triestina (più i 25 assegnati dal Mise per lo stabilimento di Cremona), il gruppo siderurgico non accetta invece la richiesta di vincolarsi a nuove assunzioni a Trieste, continuando a impegnarsi sui 417 addetti previsti per raddoppio del laminatoio (338), centrale elettrica (41) e banchina (38). Il ministro Patuanelli tenterà la composizione oggi, durante il nuovo confronto politico convocato con l’obiettivo di superare l’ultimo ostacolo alla firma. —





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