Piattaforma logistica, vince Samer

La cordata della Samer ha vinto la gara per la realizzazione della Piattaforma logistica del porto. A guidarla è la Mantovani spa, impresa di costruzioni di Padova che tra l’altro sta completando la realizzazione del nuovo terminal ro-ro di Fusina a Venezia, e ne fa parte anche Venice green terminal, società che gestisce la piastra logistica di Marghera dedicata ai prodotti ortofrutticoli. Venerdì sera alle 23.30 è stata decretata l’aggiudicazione provvisoria dopo la valutazione da parte della Commissione istituita dall’Autorità portuale dei requisiti tecnici e delle offerte economiche. La proposta vincente è stata ritenuta migliore rispetto all’unica offerta alternativa rimasta in gara: quella avanzata da un altro operatore triestino, Francesco Parisi, all’interno di una cordata guidata da Icop spa e completata da Cosmo Ambiente di Noale e da Interporto Bologna. L’Authority non ha fatto alcuna comunicazione sull’esito della gara, pure particolarmente atteso in ambito cittadino e regionale anche perché il destino della futura Piattaforma è legato a quello della contigua banchina della Ferriera di Servola assieme alla quale andrà a costituire un megaterminal.
«La commissione si è riunita venerdì in seduta privata per l’apertura delle buste con il piano economico-finanziario e l’attribuzione dei punteggi - riferisce Graziano Ingegneri, capufficio-gare della Mantovani spa - Per la proclamazione siamo stati poi chiamati alle undici e mezza di sera. Ora vi sarà la verifica finale dei documenti per l’aggiudicazione definitiva e poi la firma del contratto: speriamo di partire con i lavori per maggio-giugno. Assieme alla Samer vogliamo impegnarci anche nella gestione della Piattaforma triestina che potrà sviluppare i traffici grazie alle sinergie che potranno crearsi con i terminal veneziani dove siamo già impegnati». Ingegneri riferisce anche di non temere possibili ricorsi. Un’ipotesi questa fatta balenare da un’interrogazione in Consiglio regionale del consigliere del Pd Mauro Travanut sulla presunta incompatibilità di due membri della Commissione.
La Piattaforma, relativamente solo a questo primo lotto, è un’opera da 132 milioni di euro dei quali 30 devono essere messi dagli investitori privati. La durata della concessione è di 30 anni. A differenza dell’idea di Parisi, che puntava su un secondo terminal container, il progetto dei vincitori prevede la realizzazione di un terminal multipurpose, attualmente inesistente a Trieste se si esclude l’Adriaterminal fortemente penalizzato dai collegamenti, con lo sviluppo di traffici di acciai, metalli non ferrosi e legnami. La banchina lunga 480 metri potrà permettere l’ormeggio contemporaneo di navi di diversi tipologie. «È previsto anche un attracco ro-ro - ha specificato nei giorni scorsi Samer - e noi vorremmo collocarvi il capolinea di un nuovo servizio con l’Egitto incentrato soprattutto sui prodotti agroalimentari». A operarlo sarebbe la Un ro-ro, la compagnia di Istanbul che recentemente ha rilevato da Samer la maggioranza delle quote del terminal di Riva Traiana e che già gestisce una linea tra la Turchia e l’Egitto.
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