Porto di Fiume, in aumento solo container e legname

È l'unico segmento di traffici del porto fiumano a funzionare bene, con risultati ritenuti più che soddisfacenti: negli ultimi anni del resto a Fiume sta crescendo la presenza di navi portacontainer, mentre gli approdi di portarinfuse e tanker continuano a essere rari. Intanto lo scalo container in Brajdica sta migliorando la movimentazione di mese in mese. Quello di luglio è stato il miglior mese di sempre, con 26.400 Teu, pari a un +36% rispetto al luglio dello scorso anno. In tutto il 2019 - prendendo in esame il periodo compreso tra il primo gennaio e il 31 luglio - nell’area di Brajdica i Teu in arrivo e partenza sono stati 156.400, cifra superiore del 20% nei riguardi dei primi sette mesi dell'anno scorso. Grazie a questi numeri, il porto di Fiume si è piazzato al primo posto tra quelli nordadriatici, almeno quanto a percentuali. Lo stesso mese di luglio ha infatti fatto registrare una flessione del 3,3% su base annua per il terminal di Capodistria, mentre quello di Trieste ha avuto un aumento del 9,9 punti.
«L’incremento registrato si deve alle grandi compagnie mondiali», ha commentato Žarko Acinger, direttore commerciale della concessionaria Adriatic Gate Container Terminal, citando Maersk, Cma Cgm e Cosco.
Il settore container con i suoi incrementi ha rappresentato però l’unica nota positiva per lo scalo fiumano. Nei primi sette mesi è stata rilevata la movimentazione di 6,5 milioni di carichi vari, cifra che si è tradotta in un -13% rispetto allo stesso periodo del 2018. Una flessione ragguardevole, che ha visto fra i protagonisti negativi il porto petroli Janaf, nei pressi di Castelmuschio (Omišalj), sull'isola di Veglia. Tra gennaio e luglio, il porto petroli ha rilevato 3,5 milioni di tonnellate di derivati petroliferi. Il paragone annuo ha evidenziato il 25 per cento in meno, un “buco” che risulterà assai difficile colmare entro la fine dell’anno. Secondo gli esperti, la flessione è stata originata dai lavori di revisione e manutenzione della vicina raffineria fiumana di Urinj, portati a termine nei primi sei mesi dell'anno, quando nello stabilimento della compagnia Ina la produzione è risultata azzerata.
A Fiume i carichi generali, con 248 mila tonnellate, hanno denotato un calo del 12%, percentuale negativa che risulta identica a quella registrata per i carichi alla rinfusa (663 mila tonnellate). Bene invece - assieme al traffico container - il traffico di legnami, che ha fatto registrare 229 mila tonnellate per un aumento del 12%.
Interpellato dai giornalisti, il direttore generale dell'azienda portuale fiumana Luka Rijeka Duško Grabovac ha asserito che il decremento dei carichi alla rinfusa è dovuto al flusso registrato verso gli scali romeni, comparto che dovrebbe però stabilizzarsi entro la fine dell'anno. «Nonostante i risultati negativi, l’ultimo trimestre è stato finanziariamente positivo, con un utile di quasi 400 mila euro – ha sottolineato Grabovac – il settore legnami ha imboccato la strada giusta, mentre quello dei carichi generali ha fatto segnare un netto miglioramento negli ultimi tre mesi. Stiamo contrattando con la clientela che ha lasciato Fiume con l’obiettivo di farla tornare nel nostro scalo, e intanto cerchiamo di individuare nuovi partner. Sono convinto che entro la fine dell’anno - ha concluso Grabovac - il porto fiumano si sarà rimesso in carreggiata». —
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