Portopiccolo, adesso strade e parcheggi

Dopo il successo dell’inaugurazione la società guarda ai prossimi appuntamenti col Comune

DUINO AURISINA. Portopiccolo, mai come stavolta, da fuochi d'artificio (che hanno strappato applausi a scena aperta). Una serata, quella del debutto di venerdì, davvero scoppiettante, con migliaia di persone che dalle 19 e fino alle ore piccole hanno passeggiato lungo le piazzette del nuovo borgo turistico di Sistiana, sorseggiato un cocktail mollemente adagiate sui divanetti del Maxi's (il beach club appena inaugurato), hanno preso un gelato, cenato all'elegante Bris e filmato lo show degli artisti di strada. Il bilancio, per la proprietà, è tutto positivo. Cesare Bulfon non manca di sottolineare con orgoglio di “essere riusciti a realizzare quanto in quarant'anni nessuno prima era aveva fatto”. Lui, il responsabile dell'attuazione del progetto, che venerdì girava nei vicoli quasi in incognito, per poter saggiare le impressioni delle persone comuni alla scoperta della cittadella, confessa di essersi commosso quando un'anziana lo ha riconosciuto e gli si è avvicinata dicendogli di “aver seguito i suoi 15 anni di battaglie e d'esser contenta dei risultati”. «Chiaramente – commenta ora Bulfon – siamo ancora in fase di rodaggio e la stagione vera di Portopiccolo sarà quella del 2015, ma abbiamo fatto tutti gli sforzi possibili per iniziare a far vivere questa realtà. E se il buongiorno si vede dal mattino direi che è andata bene».

Non si è voluto perdere il debutto Carlo Dodi, l'imprenditore lombardo che vent'anni fa acquistò i terreni della baia. «Ci ha fatto la gradita sorpresa di venire – sottolinea Bulfon – e alle 17.30 ci ha telefonato per dirci ch'era in viaggio da Mantova per Sistiana». Sempre accompagnato dalla moglie Lidia (sua la scelta del nome di Portopiccolo) fino a tarda sera si è intrattenuto al Bris. Ma c'erano anche Marco de Eccher (la Rizzani ha costruito il complesso ed è poi diventata quotista del fondo Rilke) e diversi personalità che hanno preso parte al progetto. Tra i politici l'ex senatore Roberto Antonione, l'assessore provinciale Vittorio Zollia e alcuni esponenti dell'amministrazione di Duino Aurisina, in primis il sindaco Vladimir Kukanja. «Ho percepito – ancora Bulfone – autentico entusiasmo e ammirazione, perché probabilmente con l'apertura le persone hanno visto coi loro occhi il nostro progetto: ora non ci sono bugie che tengano. Certo ci sono i gusti personali e Portopiccolo può piacere esteticamente o no, ma i giudizi poggiano adesso su dati oggettivi».

Insomma il manager non vuole più sentir parlare di “scempio o devastazione dagli ambientalisti, come avvenuto alcuni giorni fa”. E ora guarda avanti: ci sono da completare ancora la Spa e sistemare il Grand hotel, riempire la galleria commerciale e proporre nei canali promozionali l'offerta ricettiva di Portopiccolo. E poi? Finita l'estate si ritorna al tavolo col Comune, oltre alla sistemazione viabilistica del piazzale della baia con la nuova scalinata e del retroporto, c'è da discutere anche la questione parcheggi nella parte alta (“dobbiamo essere sicuri di tirare il carro dalla stessa parte”).

«Perché se nel nuovo complesso viene prediletta la residenzialità – spiega – in baia ci sono i flussi di giornata dei bagnanti e dei fruitori tradizionalmente radicati nell'area, che hanno il diritto di muoversi e trovare idonei spazi, senza disagi. La vocazione turistica delle due zone è comune, ma chiaramente vi sono aspetti diversi da ponderare». E nei progetti ci sono ancora il recupero dell'ex hotel asburgico e opere di ulteriore riqualificazione della Caravella. (ti. ca.)

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