Precipita in montagna, muore architetto

L’incidente si è verificato in Slovenia, sul monte Rjavina. Vittima il 56enne Rodolfo Mazzacco, finito in un burrone
Di Francesco Fain

La montagna era la sua vita. L’amava visceralmente. E non appena il tempo libero glielo permetteva effettuava escursioni da solo o assieme agli amici.

Ma è stata proprio quella passione unica ed esclusiva a tradirlo. Rodolfo Mazzacco, architetto goriziano, 56 anni, è deceduto in seguito ad un incidente non lontano da Kranjska Gora (Slovenia) mentre stava raggiungendo la cima del monte Rjavina (2532 metri).

Assieme ad un amico, sempre di Gorizia, aveva intrapreso nella mattinata di domenica un’escursione nell’incantevole paesaggio di montagna. Doveva essere una giornata piacevole e senza sorprese, visto che il percorso viene considerato abbastanza abbordabile. Peraltro, Mazzacco era un appassionato di montagna molto preparato, «con la testa sulla spalle» evidenziano i genitori, capace di passare ore e ore con il capo chino sulle carte geografiche per studiare i sentieri e individuare gli eventuali rischi.

Ma domenica qualcosa non ha funzionato. L’amico, ad un certo punto, non l’ha più visto. Ha raggiunto la cima ma di Mazzacco nessuna traccia. Subito, si è diretto al rifugio dedicato a Valentin Stanic: la speranza era di ritrovarlo lì, sano e salvo. Ma niente. A quel punto, è stato dato l’allarme e, in brevissimo tempo, è arrivato in loco un elicottero dell’esercito sloveno. Le condizioni del tempo, però, sono repentinamente peggiorate e una fittissima nebbia ha ricoperto l’intera zona. La visibilità era praticamente ridotta a zero.

A quel punto, i soccorritori non hanno avuto scelte. Scesi dall’elicottero, sono saliti sul monte Rjavina a piedi. E dopo ricerche scrupolose e fittissime, il ritrovamento del corpo senza vita di Mazzacco in fondo a un burrone. Erano le 10.52 di domenica: così recita il telegrafico rapporto delle forze del soccorso alpino sloveno. Probabilmente, l’architetto goriziano è caduto in prossimità di una piccola ferrata, appena sotto la cima: questa è l’ipotesi attualmente più accreditata da parte dell’esercito sloveno e dei soccorritori.

Il corpo senza vita, una volta recuperato, è stata elitrasportato all’ospedale di Lubiana dove, nelle ore immediatamente successive, è stato effettuato l’esame autoptico da parte di un medico legale. Delle laboriose pratiche per il reimpatrio della salma si sta occupando l’agenzia di pompe funebri Preschern. La data dei funerali (che verranno celebrati nella chiesa parrocchiale di Montesanto, questa è la decisione dei genitori) non è stata ancora stabilita anche se la speranza dei familiari è che possano svolgersi entro la settimana.

Rodolfo Mazzacco non era sposato e non aveva figli. «L’ha ucciso la sua passione per la montagna: grande, immensa, esclusiva», sussurra la madre. Poche parole e un senso di vuoto che già si inizia a percepire nella loro abitazione di via Rocca, nel quartiere di Montesanto.

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